La profilassi primaria del Tromboembolismo Venoso nelle Neoplasie Ematologiche (linfomi, mieloma multiplo, leucemie acute)
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Produttore
SIE-Società Italiana di Ematologia
Abstract
Obiettivi
I pazienti con neoplasie ematologiche hanno un rischio di eventi tromboembolici venosi (TEV) 28 volte più alto della popolazione generale. Tali eventi sono importanti cause di morbidità e il loro trattamento può temporaneamente interrompere il processo terapeutico della neoplasia ed esporre i pazienti a rischio di emorragia. Per tale ragione la SIE ha incaricato un gruppo di esperti (con rappresentanti di SISET, FCSA, AIOM, SIFL e SIAPAV) di elaborare linee-guida relative alla profilassi primaria del TEV nei pazienti con mieloma multiplo, linfomi e leucemie acute.
Materiali e metodi
Il gruppo di lavoro ha sviluppato 12 domande cliniche e seguito il metodo GRADE- ADOLOPTMENT per adattare le raccomandazioni prodotte da ITAC (2019) alla popolazione di pazienti prescelta e alla realtà italiana. A tale scopo è stata condotta una revisione sistematica degli score di predizione del rischio specifici per patologia.
Risultati
Una frequenza stimata di TEV > 5% in 6 mesi è stata considerata indicativa di un alto rischio di TEV e preliminare ad una profilassi farmacologica qualora il numero di pazienti da profilassare per evitare un TEV sintomatico sia inferiore a 100 e il numero di eventi emorragici maggiori attesi in corso di profilassi sia inferiore ad un terzo degli eventi di TEV sintomatico evitati. Sulla scorta di questi benchmark, sono state prodotte 16 raccomandazioni che suggeriscono di stimare ripetutamente nel tempo il rischio di TEV utilizzando strumenti (es. IPEDE-VTE, Throly) sviluppati specificamente per quella neoplasia ematologica e sconsigliano l’applicazione di score di rischio emorragico validati in altre popolazioni. Nei pazienti con neoplasie ematologiche ad alto rischio di TEV candidati a profilassi farmacologica, viene inoltre suggerito l’impiego preferenziale di eparina a basso peso molecolare per la scaristà di evidenze a supporto dell’efficacia e della sicurezza di apixaban e rivaroxaban. In ragione dell'elevato rischio emorragico nei pazienti con LA, non è stata formulata un'indicazione universale alla profilassi del TEV, mentre è stata ribadita la necessità di rivalutare con timing stretto il profilo di rischio trombotico ed emorragico e di monitore, qualora possibile, i livelli di antiXa nei pazienti in profilassi farmacologica. Unicamente nei pazienti con leucemia linfoblastica acuta in corso di trattamento con asparginasi, laddove il rischio di TEV è nettamente superiore a quello di emorragie maggiori, è stata raccomandata una profilassi farmacologica, mantenendo adeguati livelli di antitrombina. Numero di raccomandazioni elaborate: 16
Conclusioni
Nei pazienti con neoplasie ematologiche la profilassi primaria del TEV può essere ottimizzata impiegando specifici score di rischio e raccomandazioni dedicate.
Keywords: tromboembolismo venoso, score di rischio, mieloma mjultiplo, linfomi non-Hodgkin, leucemia acuta mieloide, leucemia linfoblastica acuta