Back Approccio terapeutico iniziale al carcinoma differenziato della tiroide a basso rischio nella popolazione adulta

Produttore

AME-Associazione Medici Endocrinologi, SIE-Società Italiana Endocrinologia; AIT-Associazione Italiana della Tiroide; SIUEC-Società Italiana Unitaria di Endocrino-Chirurgiain collaborazione con: AIMN-Associazione Italiana di Medicina Nucleare; AIOM-Associazione Italina di Oncologia Medica, AOOI -Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani, FAVO-Federazione delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, GISEG-Gruppo Italiano Salute e Genere, ITCO-Italian thyroid cancer observatory, MITT-Minimally Invasive Treatments of the Thyroid; SIAPEC-Società Italiana di Anatomia Patologica e Citologia Diagnostica;  SIMG-Società Italiana di Medicina di Generale, SIOeChCF-Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale

Abstract

Nel 2023, in Italia le nuove diagnosi di carcinoma della tiroide sono state 12.200 e le persone viventi dopo il trattamento chirurgico erano 212.900. Monitoraggio del paziente, terapia sostitutiva e gestione delle possibili complicanze hanno impatto significativo sui costi sanitari e sulla qualità della vita dei pazienti. La sovra-diagnosi di neoplasie < 20 mm, dovuta alla diffusione degli esami di immagine, appare la prima causa dell'aumentata incidenza di carcinoma differenziato (DTC) a bassissimo rischio di mortalità e recidiva. In considerazione del possibile sovra-trattamento di neoplasie a bassa aggressività, le linee guida 2015 dell'American Thyroid Association (ATA), hanno proposto approcci terapeutici meno invasivi rispetto al trattamento tradizionale: Intervento di lobo-istmectomia, in sostituzione della tiroidectomia totale, per i carcinomi papilliferi (PTC) di 10-40 mm senza evidenza di metastasi o estensione extratiroidea; Uso limitato della terapia con radioiodio; Monitoraggio con “sorveglianza attiva” dei PTC <10 mm (PTMC) in assenza di fattori di rischio alla stadiazione. Nel trattamento dei PTMC si sono, inoltre, dimostrate efficaci - in pazienti selezionati - le tecniche di ablazione termica ecoguidata. Sulla base delle evidenze, la lobo-istmectomia è preferibile alla tiroidectomia totale nei PTMC sia per la migliore qualità della vita successiva all'intervento sia per il minore consumo di risorse ma è tuttora scarsamente praticata. La AS appare vantaggiosa se l'aspettativa di vita è limitata ma in Italia al momento non è valutabile il suo impatto nel tempo. La TA, infine, è efficace e con basso rischio di complicanze ma la sua diffusione è limitata dalla scarsità di centri specializzati in questa procedura.  La presente linea guida è, pertanto, focalizzata sul trattamento iniziale dei DTC a basso rischio nell'adulto al fine di trovare un equilibrio tra la corretta gestione clinica dei pazienti, la loro qualità della vita e l'appropriato impiego delle risorse cliniche e finanziarie. .

 

Data di presentazione

Febbraio 2025

Data di accettazione

Febbraio 2025
Stato: Giudicata eleggibile. In progettazione.