Centro nazionale di riferimento per il botulismo

Botulismo umano

Il botulismo è una rara ma grave malattia conseguente l'azione delle tossine botuliniche che agiscono bloccando il rilascio dell'acetilcolina a livello delle giunzioni neuro-muscolari dei muscoli volontari e involontari.

Nell'uomo la malattia si manifesta con una paralisi muscolare flaccida, simmetrica, discendente.

I segni clinici ed i sintomi del botulismo possono variare da un lieve stato di malessere ad una patologia con esito fatale. La sintomatologia tipica, che compare in pazienti senza febbre, è costituita da paralisi e disturbi secretori spesso preceduti da spossatezza, bocca asciutta, nausea, vomito e diarrea. Inizialmente la paralisi colpisce bilateralmente i nervi responsabili della motilità oculare portando a strabismo divergente, difficoltà ad alzare le palpebre (ptosi palpebrale) e diplopia (visione doppia). È quasi sempre presente l'incapacità alla visione da vicino (difficoltà a mettere a fuoco) con pupille dilatate.

I disturbi neurologici progrediscono in modo discendente, interessando prima la deglutizione e l'articolazione della parola (disfagia, disartria) e nei casi più gravi la respirazione (paralisi dei muscoli respiratori con insufficienza respiratoria). La stipsi è molto frequente, meno la ritenzione urinaria.

La sintomatologia solitamente compare 24-96 ore dopo l'ingestione dell'alimento contaminato. Maggiore è il quantitativo di tossina ingerita, minore sarà il tempo di comparsa dei sintomi e più grave sarà la malattia. Nei casi di botulismo da ferita la sintomatologia può comparire anche diversi giorni dopo l'evento traumatico che ha portato alla ferita e può essere presente la febbre.

Il botulismo viene classificato, da un punto di vista patogenetico, in 5 diverse forme che hanno in comune le stesse manifestazioni cliniche:

  • botulismo alimentare, dovuto all'assunzione di alimenti contaminati con le tossine botuliniche
  • botulismo da ferita, dovuto all'assorbimento di tossine prodotte dal Clostridium botulinum in una ferita infetta
  • botulismo infantile, conseguente la germinazione e produzione di tossine da parte dei clostridi produttori di tossine botuliniche nel lume intestinale di lattanti con età inferiore ad un anno
  • botulismo da colonizzazione intestinale dell'adulto, conseguente la germinazione e produzione di tossine da parte dei clostridi produttori di tossine botuliniche nel lume intestinale di ragazzi ed adulti
  • botulismo iatrogeno, conseguente l'uso non corretto delle tossine botuliniche per scopi terapeutici o cosmetici

Il botulino è un microrganismo anaerobio, vale a dire che si sviluppa in assenza di aria, che si può ritrovare nel suolo, nei sedimenti e nella polvere, sotto forma di spora. Il botulismo alimentare è il più diffuso ed è un’emergenza per la salute pubblica, dal momento che l’intossicazione può riguardare molte persone contemporaneamente. La maggior parte dei casi di botulismo, infatti, è correlata a conserve di produzione domestica e solo raramente sono implicati alimenti industriali.

I sintomi solitamente si manifestano molto rapidamente, da poche ore a pochi giorni dall’ingestione della tossina (6 ore - 15 giorni). Tuttavia, mediamente, il periodo di comparsa dei sintomi è compreso tra le 12 e le 36 ore. Le persone che hanno ingerito la tossina sperimentano tutti i sintomi tipici di una paralisi neurale: annebbiamento e sdoppiamento della vista, rallentamento e difficoltà di espressione, fatica nell’ingerire, secchezza della bocca, debolezza muscolare che dalla parte superiore del corpo, spalle e braccia, passa agli arti inferiori, con paralisi successiva. Nei casi più severi, la paralisi dei muscoli coinvolti nella respirazione necessita che venga instaurata una respirazione assistita (ventilazione meccanica).

Il trattamento

Il trattamento della tossina botulinica è possibile solo con la somministrazione di un’antitossina nelle prime ore dalla comparsa dei sintomi e il recupero è molto lento. La maggior parte dei pazienti va incontro a guarigione dopo settimane o mesi di terapia di supporto. L’antitossina botulinica è disponibile presso il Ministero della Salute. Il trattamento con l’antitossina è efficace soltanto nei primi giorni dopo l’assunzione dell’alimento contaminato, in quanto agisce sulla tossina che si trova circolante a livello sanguigno e non ha azione sulla tossina che ha già danneggiato le terminazioni nervose. A seconda della dose di tossina ingerita, le manifestazioni cliniche variano da una sintomatologia sfumata a casi molto severi che possono concludersi anche con un esito fatale (circa il 5%).

Fattori di rischio

Di recente l’ISS, attraverso il CNRB, l’organismo coordinatore del sistema di sorveglianza nazionale, ha iniziato a monitorare la comparsa di nuovi casi di botulismo e di conseguenza i nuovi fattori fattori di rischio. Dallo studio è emerso:

  • comparsa di casi di botulismo tra gli studenti fuori sede, si tratta quasi esclusivamente di studenti maschi che dalle regioni meridionali (più frequentemente Puglia) si spostano per motivi di studio al nord e portano con sé (o si fanno mandare) conserve alimentari preparate dalle mamme. Nonostante il numero dei casi non sia ancora tale da definire questa realtà come un problema emergente, è necessario tenere alto il livello di attenzione
  • comparsa di casi di botulismo fra la popolazione immigrata, anche in questo caso non si può ancora parlare di emergenza, tuttavia tale fenomeno è in aumento soprattutto tra la popolazione maschile ed è concentrato nei periodi successivi alle vacanze natalizie e alle ferie estive. In questi periodi, infatti, spesso gli immigrati trascorrono le festività/vacanze con la famiglia e quando sono di ritorno in Italia portano con sé i prodotti tipici delle loro terre. Questi prodotti sono relativamente sicuri nei Paesi di produzione (soprattutto se Paesi freddi), ma possono diventare pericolosi se conservati a temperature inappropriate (come le temperature presenti negli appartamenti di destinazione) per lunghi periodi
  • comparsa di casi di botulismo correlati al consumo di alimenti multi-ingrediente, questo fenomeno in Italia è quasi esclusivamente correlato al consumo di panini farciti in cui sono presenti salse e creme preparate nell’esercizio di somministrazione partendo da componenti che presentano caratteristiche chimico-fisiche molto diverse. I componenti di partenza possono diventare pericolosi se mescolati in maniera non appropriata. Tali alimenti multi-ingrediente possono essere consumati anche presso i banchi dello street food. Il consumo degli alimenti “da strada” è in forte aumento anche nel nostro Paese e nel 2018 si è verificato il primo focolaio di botulismo correlato al consumo di questi prodotti
  • preparazione domestica di alimenti etnici, affianco agli esercizi commerciali di somministrazione di alimenti provenienti dalla tradizione culinaria di altre culture, si sta affermando nel nostro Paese il ricorso alla preparazione domestica di alimenti etnici. Nell’ampissimo panorama di prodotti alimentari etnici quelli che destano maggiore preoccupazione sono quelli fermentati, perché spesso sono conservati a temperatura ambiente per mesi oppure anni. Nella nostra tradizione culinaria sono consolidate le modalità di preparazione di prodotti fermentati come le olive verdi, i crauti e i cetriolini, tuttavia non si può dire altrettanto per i prodotti etnici. Se la fermentazione viene condotta correttamente, soprattutto nelle fasi iniziali, i prodotti che ne derivano sono sicuri. Se le ricette tradizionali vengono rivisitate diminuendo per esempio i quantitativi di sale o di aceto per ottenere prodotti più gradevoli al palato, possono innescarsi processi fermentativi non corretti o addirittura può essere favorito lo sviluppo di microrganismi patogeni come il botulino