La legge e i controlli
Le Regioni e le Province autonome, in base all’articolo 17 del Decreto legislativo n. 18 del 23 febbraio 2023 sulla qualità delle acque destinate al consumo umano, devono attivarsi per migliorare l’accesso all’acqua potabile per chi già ne beneficia, e per estenderlo a chi ancora non ce l’ha, assicurando acqua potabile a tutti, compresi i gruppi in stato di disagio economico-sociale. E devono agire per diffondere l’uso dell’acqua di rubinetto.
Con l’approvazione e l’entrata in vigore del provvedimento (il 21/03/2023), ecco di seguito e più in dettaglio cosa le amministrazioni e i fornitori di acqua potabile devono garantire ai cittadini.
L’articolo 17. Acqua pubblica a disposizione ovunque e per chiunque
Per migliorare e estendere l'accesso all'acqua per il consumo umano, le regioni e le province autonome devono individuare sul proprio territorio le persone prive di accesso o con un accesso limitato, compresi i gruppi vulnerabili (persone senzatetto, rifugiati, persone appartenenti a culture minoritarie stanziali o nomadi) e ricercare i motivi della mancanza o dei limiti dell’accesso. E devono predisporre punti di fruizione delle acque potabili in modo che ogni cittadino possa bere liberamente quantomeno negli aeroporti, nelle stazioni, negli stabilimenti balneari.
Incentivare l’uso dell’acqua di rubinetto
Per promuovere l’uso dell’acqua di rubinetto vanno creati dispositivi e punti di erogazione all’esterno e all’interno degli spazi pubblici, negli uffici, nelle aree comuni. E va favorita la fruibilità incentivando la messa a disposizione di acqua potabile gratuita: ai clienti di ristoranti, nelle mense e servizi di ristorazione, e avviando contemporaneamente campagne di informazione periodiche sulla qualità dell’acqua potabile, così che ognuno possa scegliere consapevolmente se consumare, comunque in sicurezza, acque di rubinetto o in bottiglia.
Comunicazione efficace aggiornata e trasparente
Le campagne di informazione periodiche servono per rafforzare la fiducia dei consumatori nell’acqua che gli viene fornita e nei servizi idrici, per incrementare l’uso di acque del rubinetto e per contribuire alla riduzione dell’uso della plastica.
I gestori idro-potabili “assicurano agli utenti informazioni adeguate e aggiornate sulla produzione, gestione e qualità dell’acqua potabile fornita”, recita l’Art.18 del decreto legislativo. L’articolo 18 indica anche quando, con quali strumenti, e come comunicare con i cittadini: almeno una volta all’anno e nella forma più accessibile, anche nella bolletta o con strumenti digitali come le applicazioni.
La norma prevede che nei casi in cui dovessero insorgere criticità, cioè possibili rischi sanitari associati al consumo dell’acqua, i consumatori vengano tempestivamente informati e aggiornati sulle misure adottate per la soluzione del problema.
Rendere pubblici parametri, prezzi e tendenze dei consumi
Nell’articolo 18 è scritto che la cittadinanza dovrà conoscere la qualità delle acque destinate al consumo umano, cioè lo stato dei controlli, il prezzo dell’acqua per litro e metro cubo, il volume consumato dal nucleo familiare, le tendenze del consumo familiare nel corso dell’anno, se è tecnicamente possibile e se queste informazioni sono a disposizione del gestore idro-potabile. Infine, i cittadini dovranno poter confrontare il consumo di acqua annuo familiare con la media nazionale, e avere un collegamento al sito istituzionale che riporta le informazioni.
Ai cittadini vanno comunicati (allegato IV articolo 18) i dati di efficienza, i tassi di perdite del sistema idrico, eventuali reclami, e informazioni sui piani di sicurezza dell’acqua.
A che punto siamo
A un anno dall’introduzione dei nuovi obblighi hanno fornito i primi dati al ministero della Salute e all’Iss 9 regioni:/province autonome Lombardia, provincia autonoma di Trento, Emilia-Romagna, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Veneto e Umbria.
Queste regioni hanno intrapreso misure per migliorare l’accesso e per la promozione dell’uso dell’acqua del rubinetto previste dal Decreto legislativo 18/2023, che riportiamo in seguito.
Misure per garantire e/o migliorare l'accesso all'acqua (art.17, c.1):
attività volte all'individuazione delle persone prive o con accesso limitato all'acqua:
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interventi di sensibilizzazione ed incontri fra gli enti locali (sindaci, presidenti delle Provincie e Enti gestori del SII) per valutare le zone/frazioni di comuni ancora prive di rete acquedottistica
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censimenti specifici per l'identificazione delle attività/persone con limitato accesso all'acqua potabile.
motivi del mancato/limitato accesso:
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assenza/incompletezza della rete di distribuzione idrica
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Abitazioni sparse, spesso situate lungo i confini comunali non raggiunte dall'acquedotto
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Difficoltà e/o eccessiva onerosità per l'estensione reti in aree montane o comunque scarsamente abitate oppure dove ancora insistono diffusi approvvigionamenti privati
predisposizione di punti di accesso alle acque per gli edifici prioritari (aeroporti, stazioni, stabilimenti balneari):
Misure per la promozione dell'uso di acque di rubinetto (art.17, c.1):
attività volte all'installazione di dispositivi e punti di erogazione dell'acqua all'esterno e all'interno degli spazi pubblici, nelle pubbliche amministrazioni e negli edifici pubblici:
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installazione di case dell'acqua sul territorio e presso uffici della PA
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installazione temporanea di erogatori d'acqua potabile e gratuita ad eventi locali come festival musicali, fiere e manifestazioni sportive
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campagne ed iniziative volte alla sensibilizzazione dell'acqua dell'acquedotto da parte della cittadinanza (portali istituzionali, social aziendali)
attività di incoraggiamento e incentivazione per la messa a disposizione di acqua potabile a titolo gratuito ai clienti di ristoranti, mense e servizi di ristorazione:
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progetti specifici correlati alle attività di sorveglianza nutrizionale
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relazioni annuali su base regionale
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donazione di borracce a scuole primarie e secondarie di primo grado
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donazione di caraffe ai Comuni
Campagne di informazione per i cittadini circa la qualità dell'acqua destinata a consumo umano:
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relazioni annuali presso siti degli enti sanitari locali
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seminari e meeting specifici sul territorio
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relazione in merito a campagne di monitoraggio specifiche
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progetti comunitari (es. WHOW...)
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Progetti educativi per le scuole
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Pubblicazioni (libri, articoli su rivista…)
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Campagne di sensibilizzazione e informazione (online, offline, social, tv, radio)
adozione di misure atte a rendere possibile un approvvigionamento idrico di emergenza (c.4):
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dove sono presenti piani regionali di gestione delle emergenze, in questi sono previste le attività relative all'approvvigionamento idrico d'emergenza
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procedure previste di concerto con la Protezione Civile
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procedure d'urgenza per il rilascio del giudizio d'idoneità su nuovi approvvigionamenti idrici
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Disponibilità di autocisterne, cisterne installabili su automezzo e di sistemi di trattamento mobili