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Back Da inizio anno 68 casi di dengue e 22 di Chikungunya, all'Iss un convegno sui rischi di focolai

La possibilità che si sviluppino in diversi paesi Europei, inclusa l’Italia, focolai di malattie che prima erano solo importate, come quelle causate da virus Dengue e Chikungunya, è in aumento negli ultimi anni, soprattutto per effetto della ripresa dei viaggi internazionali, della diffusione degli insetti vettori, soprattutto della cosiddetta ‘zanzara tigre’, e per l’aumento delle epidemie in paesi a clima tropicale e sub-tropicale. A circa metà della stagione di sorveglianza, per fare il punto sulla situazione attuale  delle arbovirosi endemiche nel nostro paese (come quelle causate da  virus West Nile e virus Toscana che stanno registrando negli ultimi anni incidenze in aumento) e per discutere di come affrontare i rischi legati alla trasmissione di virus emergenti come Dengue e Chikungunya, oggi e domani nella sede dell’Iss si terrà il convegno ‘Preparazione e Contrasto alle arbovirosi endemiche ed epidemiche in Italia’, che riunirà gli esperti nazionali (Ministero della Salute, Izs, Iss) e delle Regioni. Con l’occasione verranno forniti i numeri aggiornati della sorveglianza sulle arbovirosi, che dall’inizio dell’anno al 30 giugno 2025, vedono 68 casi confermati di infezione umana da virus Dengue (tutti associati a viaggi all’estero ) e 22 casi confermati di infezione umana da virus Chikungunya (tutti associati a viaggi all’estero , in aumento rispetto allo scorso anno).

 
“Le Arbovirosi rappresentano un gruppo di malattie importanti per la Sanità Pubblica e necessitano di un vero approccio One Health per la prevenzione ed il controllo.  Questo evento si si pone come un momento di scambio e confronto con operatori sanitari di diverse discipline operanti a livello nazionale e regionale in Italia per condividere dati, evidenze ed esperienze di contrasto – spiega Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento di malattie Infettive dell’Iss. Lo scopo sarà fare il punto sulla stagione in corso, e sulle attività di allerta rapida e valutazione del rischio, per preparare il periodo agosto-novembre in cui, oltre alla arbovirosi endemiche, è anche più elevato il rischio di osservare focolai autoctoni causati da virus emergenti a potenziale epidemico trasmesse da Aedes albopictus, in particolare Dengue e Chikungunya”.

 
I numeri della sorveglianza e la situazione internazionale

Dal 1 gennaio al 30 giugno 2025, al sistema di sorveglianza nazionale implementato nella piattaforma dell’Istituto Superiore di Sanità risultano: 68 casi confermati di infezione umana da virus Dengue in Italia, tutti associati a viaggi all’estero, (età mediana di 41 anni, 51% di sesso maschile, nessun decesso). La maggior parte delle infezioni sono state contratte in Centro e Sud America e in paesi del Sud Est Asiatico. Sono invece 22 i casi confermati di infezione umana da virus Chikungunya in Italia, in aumento rispetto agli scorsi anni e tutti associati a viaggi all’estero (età mediana di 49 anni, 50% di sesso maschile, nessun decesso). La maggior parte dei casi sono stati contratti in Madagascar e nell’isola Reunion e in Sry Lanka.  Sono inoltre stati segnalati 4 casi confermati di virus Zika tutti importati. Tra le arbovirosi endemiche, al 30 giugno 2025, sono stati segnalati 12 casi di TBE (tutti autoctoni, nessun decesso) e 5 casi di infezione da Toscana virus (nessun decesso). Sebbene sia stati segnalato un caso sporadico confermato di West Nile in mesi di bassa trasmissione, iniziano le prime segnalazione di circolazione virale in pool di zanzare con attivazione delle misure di controllo trasfusionali nelle province di Oristano e Venezia.
 

A livello internazionale, secondo le mappe messe a disposizione dall’Ecdc (qui quella per la Dengue, qui  quella per Chikungunya), i casi di dengue (oltre tre milioni da inizio anno, con 1400 morti) si concentrano prevalentemente in America, soprattutto del Sud, Asia, Oceania e in alcuni paesi africani. La mappa per la Chikungunya (220mila casi con 80 morti) vede invece i casi concentrati in America del Sud, specialmente in Brasile, e in India.

Sono invece stati segnalati dall’inizio dell’anno al 25 giugno 2025 otto casi autoctoni di infezione umana da virus Chikungunya in sei regioni della Francia continentale: Prades le Lez in the Hérault , La Crau in the Var, in Bernis in the Gard, Montoison in the Drôme , Salon-de-Provence in the Bouches-du-Rhône e nel dipertimento Corse-du-Sud (Corsica) (link). Tra le arbovirosi emergenti è stata inoltre segnalato a ECDC nel 2025 un caso di infezione umana autoctona causata dal virus della febbre emorragica Crimea Congo, trasmesso da zecche del genere Hyalomma, in Spagna (nella Regione della Salamanca).
 

Il convegno

L’evento si realizza nell’ambito del NextGeneration EU-MUR-PNRR Extended Partnership Initiative sulle Malattie Infettive emergenti (INF-ACT) ed in particolare nel Nodo 4 (Epidemiology, monitoring and modelling - EPI-MOD) con il supporto del Nodo 2 (Arthropod Vectors and Vector-Borne Diseases) che ha un focus sulla allerta rapida e valutazione del rischio in chiave One Health dei virus emergenti/riemergenti a potenziale epidemico/pandemico. In questo ambito, l’evento tratterà le arbovirosi con particolare attenzione a quelle endemiche ed emergenti a potenziale epidemico in Italia, soffermandosi sulla sorveglianza integrata con funzione di allerta rapida e sulla valutazione del rischio in chiave One Health. L’obiettivo è fare il punto su tutte le arbovirosi di rilevanza per la sanità pubblica in Italia, ovvero le malattie infettive causate da virus trasmessi da artropodi vettori, come zanzare, zecche e flebotomi, con un confronto tra gli esperti nazionali e regionali sulle migliori pratiche e sulle sfide future.

 
I consigli per limitare i rischi

 Come si previene l'esposizione ai vettori
Per il momento il principale strumento preventivo contro la diffusione delle arbovirosi è la riduzione dell’esposizione ai vettori durante il periodo favorevole alla trasmissione.
Per quanto riguarda le zanzare è consigliabile proteggersi dalle punture ed evitare che possano riprodursi facilmente:
- usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe, quando si è all’aperto, soprattutto all’alba e al tramonto
- usando delle zanzariere alle finestre e soggiornando in ambienti climatizzati
- svuotando di frequente i contenitori con acqua stagnante (per esempio, secchi, vasi per fiori e sottovasi, catini, bidoni, ecc.) e coprendo quelli inamovibili
-  Trattando tombini e griglie di raccolta delle acque in giardini privati e spazi condominiali con larvicidi a partire da aprile-maggio, per tutta la stagione favorevole alle zanzare, con cadenza indicata sull'etichetta del prodotto
- cambiando spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali
- svuotando le piscinette per i bambini quando non sono usate
- Evitando le ore di maggiore attività: molte  zanzare sono più attive all'alba e al tramonto, quindi è consigliabile evitare di esporsi all'aperto in queste ore o utilizzare maggiori precauzioni.

 Per chi viaggia

Prima della partenza:

Informarsi sui rischi: verificare quali arbovirosi sono endemiche o epidemiche nell'area di destinazione, consultando il sito del Ministero della Salute o dell'Istituto Superiore di Sanità.

Consultare il medico: se si hanno dubbi o si rientra in categorie a rischio (es. bambini, anziani, donne in gravidanza, persone con patologie preesistenti), è consigliabile consultare il proprio medico curante per valutare eventuali precauzioni aggiuntive o vaccinazioni specifiche.

Verificare la necessità di vaccinazioni: per alcune aree e patologie (es. encefalite da zecche) potrebbe essere consigliabile o obbligatoria la vaccinazione, specialmente per chi svolge attività all'aperto o soggiorna in zone rurali.

 
Al rientro

Continuare a prestare attenzione alla comparsa di eventuali sintomi, come febbre, dolori articolari, eruzioni cutanee.

Se si notano sintomi, consultare immediatamente il proprio medico curante, fornendo informazioni dettagliate sul viaggio e sulle eventuali punture di insetti subite.

Segnalare al medico la comparsa di febbre, soprattutto se accompagnata da dolori articolari.