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L'Attività fisica adattata nella fase cronica dell'ictus cerebrale
Se l’attività fisica è importante nel soggetto giovane sano, lo è ancor di più per il soggetto anziano e per quello malato. Lo spiega un convegno che si terrà il 9 febbraio 2007 presso l'Auditorium della Regione Toscana, Direzione Generale del Diritto alla Salute, via T. Alderotti, 26 Firenze. È stato dimostrato infatti che la sedentarietà conseguente a numerose patologie croniche è causa di ulteriori menomazioni, che aggravano la perdita delle capacità funzionali dovute alla malattia primitiva, inducendo nuove disabilità e ulteriore riduzione della partecipazione sociale. Per contrastare questo progressivo decadimento funzionale sono stati promossi programmi di attività fisica adattata (AFA), cioè programmi di esercizio fisico disegnati appositamente per partecipanti con specifiche alterazioni dello stato di salute e volti alla prevenzione secondaria e terziaria della disabilità. Specifici programmi per pazienti affetti da ictus cerebrale sono stati adottati presso la AUSL11-Regione Toscana, di Empoli, nell’ambito del progetto di ricerca Obtaining Optimal Functional Recovery and efficient managed care for chronic stroke population, svolto in collaborazione tra ISS e NIH. I risultati ottenuti dimostrano l’efficacia di questi programmi e quindi la validità del modello organizzativo attuato per l’implementazione degli stessi sul territorio. L’obiettivo di questo convegno è quello di divulgare questi risultati, di dar conto del positivo impatto socioeconomico del modello organizzativo sul territorio, e di discutere e definire linee guida per il trasferimento di questo modello nelle diverse realtà sociosanitarie dell’intero territorio italiano.
Sala Stampa
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