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Streptococcus suis
Alfredo Caprioli (1), Annalisa Pantosti (2), Loris Alborali (3)
(1) Dipartimento di Sanità Alimentare e Animale; (2) Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie e Immunomediate, Istituto Superiore di Sanità, Roma (3) Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia, Brescia
Nel mese di Luglio sono pervenute notizie allarmanti dalla Provincia di Sichuan in Cina, dove si sono verificati numerosi casi di infezione da Streptococcus suis, un batterio di origine animale. I dettagli clinici e microbiologici su questo episodio sono ancora piuttosto incerti, ma in data 3 Agosto l'organizzazione Mondiale della Sanità ha confermato l'esistenza di un'epidemia. Negli ultimi anni le malattie infettive trasmesse dagli animali all'uomo (zoonosi) hanno suscitato particolare interesse e allarme e anche in questo caso i media hanno riportato con risalto l'avvenimento. Questa nota ha lo scopo di fornire alcune informazioni sia ai cittadini che agli operatori sanitari che potrebbero trovarsi a fronteggiare un caso di infezione da S. suis.
Generalità
Streptococcus suis è un batterio patogeno per la specie suina in cui può causare meningite, setticemia, polmonite, artrite, pericarditie, endocardite, polisierosite. L'infezione può anche essere asintomatica e gli animali "portatori sani" albergano il microrganismo nelle tonsille o nelle cavità nasali. I ceppi di S.suis possono essere suddivisi in 35 sierotipi, che possono presentare diverse caratteristiche di virulenza. Il sierotipo 2 è quello più frequentemente associato a patologia. Le infezioni da S.suis colpiscono prevalentemente animali giovani, ma possono manifestarsi a tutte le età. La terapia antibiotica con beta-lattamici è generalmente efficace, ma alcuni ceppi possono presentare il fenomeno dell'antibiotico-resistenza.
Le infezioni umane
S. suis può occasionalmente infettare altre specie animali e l'uomo. Nell'uomo sono in genere implicati ceppi di sierotipo 2 e l'infezione si manifesta come meningite, più raramente come sepsi con shock settico spesso fatale. Una complicanza particolarmente frequente nella meningite da S. suis è la sordità, che si verifica in oltre il 50% dei casi. Gli antibiotici beta-lattamici rappresentano la terapia di scelta.
I ceppi isolati in Italia dai suini sono generalmente sensibili ad ampicillina, amoxicillina, amoxicillina associata ad acido clavulanico e cefalosporine. Frequente invece la resistenza a macrolidi, tetracicline, aminoglicosidici, sulfamidici e lincosamidi. Le infezioni umane da S. suis sono state descritte particolarmente nei paesi asiatici (Tailandia, Hong Kong, Giappone), ma anche in paesi europei come Olanda, Grecia, Francia, Germania, Croazia. In Italia un caso è stato descritto nel 1995. In Olanda, Il laboratorio di riferimento per le meningiti batteriche ha registrato 30 casi tra il 1968 e il 1984, stimando un'incidenza media annua di 3 casi per 100.000 soggetti professionalmente esposti (vedi paragrafo seguente). La maggior parte dei casi descritti in letteratura si è verificata in persone con esposizione professionale ai suini o alle loro carni: allevatori, lavoratori dei macelli o di impianti di sezionamento e lavorazione delle carni. Sono stati registrati casi tra persone che avevano manipolato carne di maiale in casa propria (macellazione familiare) o tra cacciatori di cinghiali che avevano eviscerato gli animali abbattuti. Si ritiene che i soggetti esposti al contatto con suini o carni suine infetti contraggano l'infezione attraverso lesioni della cute e forse per via inalatoria, mentre viene considerata improbabile una trasmissione per via alimentare, attraverso carni poco cotte o insaccati non stagionati correttamente. La probabilità di contrarre l'infezione può aumentare molto qualora le carcasse degli animali deceduti per infezione acuta vengano utilizzate a fini alimentari invece di essere correttamente distrutte. La carica di S.suis nei tessuti degli animali malati è infatti enormemente più elevata di quella molto bassa riscontabile nelle tonsille degli animali portatori sani.
Indicazioni per una corretta identificazione delle infezioni umane da S.suis
E' possibile che casi di meningite da S.suis non vengano correttamente identificati come tali. Uno studio retrospettivo condotto in Tailandia ha mostrato come in 5 di 8 casi di infezione da S.suis il ceppo batterico isolato fosse stato inizialmente identificato in modo inesatto o generico (Streptococcus pneumoniae o "streptococco viridante"). I fattori che possono far sospettare un'infezione da S.suis sono:
- un'anamnesi di esposizione a suini o carni suine, inclusi cinghiali;
- un quadro clinico di meningite con perdita dell'udito. Una corretta identificazione dei ceppi isolati dalle colture di liquido cefalo-rachidiano o da emocolture può essere effettuata come segue:
- subcoltura su Agar sangue di montone: colonie piccole, leggermente mucoidi, alfa emolitiche (beta-emolitiche su Agar sangue di cavallo);
- Gram: cocchi gram-positivi spesso a coppia o brevi catenelle soprattutto se l'esame microscopico è effettuato da coltura in terreno liquido;
- i ceppi possono essere identificati mediante prove biochimiche in macrometodo (fermentazione di lattosio, mannitolo, sorbitolo, trealosio, idrolisi dell'esculina e appurato, CAMP test) oppure utilizzando sistemi miniaturizzati come API Strep ID32.
- l'identificazione può essere confermata utilizzando un antisiero policlonale specifico per S. suis sierotipo 2.
Si invitano i colleghi a inviare eventuali ceppi sospetti a: Istituto Superiore di Sanità Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie e Immunomediate Viale Regina Elena 299, 00161 Rome Italy Tel. 06-49903333 Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Sezione Diagnostica di Brescia Via A. Bianchi 9, 25124 Brescia Tel. 030-2290221
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