Indietro Diagnosi e riabilitazione dell’Eminegligenza Spaziale (neglect) nel paziente con ictus

Pubblicata: 15/01/2024 - ultimo aggiornamento: 15/01/2024

Produttore

SINP - Società Italiana di Neuropsicologia, in collaborazione con: A.L.I.Ce. Italia, AIP, AISN, AITO, FLI, FNOPI, GIRN, SIMFER, SIN, SINDEM, SIPF, SIRN, SPAN

Abstract

Background e obiettivi
In Italia, l’ictus cerebrale colpisce ogni anno circa 200.000 persone. Il dato di prevalenza segnala la presenza di circa 913.000 persone con disabilità conseguente a ictus rappresentando così la prima causa di invalidità nazionale. Il grado di disabilità è determinato da problematiche motorie, sensitive ma soprattutto cognitive.
Tra queste, l’Eminegligenza Spaziale (Neglect), presente in una percentuale che varia dal 40 all’80% a seconda degli strumenti clinici che si utilizzano per formulare la diagnosi, è uno dei disturbi neuropsicologici più invalidanti. Il Neglect ha un forte impatto sulla funzionalità del paziente sin dalla fase acuta di malattia limitando il guadagno riabilitativo della persona colpita da ictus, aumentando il rischio di cadute accidentali e allungando significativamente i tempi di ricovero. Nella fase degli esiti limita la ripresa delle attività lavorative e della guida riducendo la partecipazione sociale ed aumentando significativamente il carico assistenziale familiare.
In quest’ottica, la riabilitazione acquista un ruolo fondamentale in quanto riduce gli effetti disabilitanti del neglect e promuove la partecipazione sociale con la conseguente riduzione del burden familiare. La risposta al trattamento riabilitativo risulta efficace in circa il 60% dei pazienti mentre nel restante 40% dei casi il deficit persiste in maniera cronica anche dopo 1 anno dall’evento ischemico.
Nella nostra esperienza, ad oggi osserviamo che, in assenza di un modello univoco di riferimento, sia la valutazione sia la riabilitazione non risultano applicate coerentemente tra i diversi centri a livello nazionale.
Ciò genera frequenti casi di mancata diagnosi e/o di errato approccio riabilitativo.
Da queste premesse nasce l’esigenza di redigere delle Linee Guida che intendono fornire indicazioni chiare ed attuabili per la diagnosi e la riabilitazione delle persone con neglect conseguente a ictus. In particolare,
sono stati affrontati quesiti relativi all’efficacia e sicurezza di trattamenti riabilitativi come l’uso delle lenti prismatiche e il training visuo-spaziale, ai tempi della riabilitazione e all’accuratezza di strumenti di valutazione specifici da utilizzare per la misurazione delle ADL nelle persone colpite da ictus.
A livello internazionale esistono delle LG per il Neglect che tuttavia non si adattano alla realtà clinicoassistenziale del nostro Paese. Pertanto riteniamo che tali LG debbano essere integrate con nuovi quesiti che tengano in considerazione sia le evidenze scientifiche sia le peculiarità del nostro SSN.

Metodi
Il processo di sviluppo della LG ha tenuto conto del Manuale metodologico per la produzione di linee guida di pratica clinica (disponibile all’indirizzo https://www.iss.it/web/guest/-/snlg-manuale-metodologico) prodotto dal Centro nazionale per l’eccellenza clinica, la qualità e la sicurezza delle cure (CNEC) e della metodologia GRADE (Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation) (Guyatt et al.,2016) per la valutazione della qualità delle prove di efficacia e per la formulazione di raccomandazioni cliniche. Per la redazione della LG è stata seguita la checklist AGREE reporting checklist (Brouwers et al.,2016).

Risultati
I risultati ottenuti hanno permesso di elaborare due raccomandazioni di comportamento clinico, due indicazoini di buona pratica e una raccomandazione per la ricerca.

Numero di raccomandazioni elaborate: 2