Management terapeutico delle occlusioni meccaniche acute del piccolo intestino

L’occlusione intestinale acuta di tipo meccanico del piccolo intestino rappresenta un rilevante problema di sanità pubblica, in considerazione della sua prevalenza, della variabilità della sua gestione in Italia (e nel mondo), e dei costi elevati di questa tipologia di interventi per impatto organizzativo e tecnologico. Essa rappresenta una delle principali cause di accesso alle cure chirurgiche in regime di urgenza/emergenza e può costituire una condizione determinante pericolo per la vita. La gestione iniziale di tale patologia consiste in un trattamento non operatorio al fine di decomprimere l’intestino e di restaurare l’equilibrio idro-elettrolitico, e stimolare la motilità intestinale. Tuttavia, esiste una sostanziale proporzione di pazienti che genericamente richiede l’accesso alla sala operatoria e all’intervento in condizioni di urgenza, soprattutto nel sospetto diagnostico di strangolamento.
Per il chirurgo è difficile determinare le migliori opzioni di trattamento possibili a causa della eterogeneità e frammentarietà delle evidenze disponibili in letteratura. 
I motivi brevemente descritti testimoniano la necessità di una Linea Guida (LG) su questo argomento. È possibile che una nuova revisione delle evidenze possa ridurre le attuali incertezze che sono state brevemente descritte sopra e la LG avrà, quindi, l’opportunità di aumentare l’uniformità delle pratiche professionali o, quanto meno, inquadrarne la variabilità in modo tale da favorire una scelta di trattamento personalizzata per le condizioni del singolo paziente in modo conforme alle evidenze presenti in letteratura e rispettoso della eventuale limitatezza delle risorse.

La presente LG vuole essere uno strumento per:

• migliorare e standardizzare la pratica clinica del trattamento chirurgico dell’occlusione intestinale del piccolo intestino sul territorio nazionale indicando ai professionisti le modalità più efficaci e sicure e riducendo la variabilità delle pratiche nel nostro Paese;
• offrire al paziente la possibilità di usufruire di percorsi terapeutici ottimizzati e personalizzati;
• fornire una base di riferimento incentrata sull’evidenza scientifica.