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Indietro La dieta mediterranea

Le origini e la storia della Dieta Mediterranea

Esistono numerose evidenze scientifiche sui benefici per la salute apportati dalla Dieta Mediterranea. Mentre il nome indica la posizione geografica, la composizione della dieta mediterranea deve essere considerata nel suo ambiente originario. La parola dieta deriva dal greco “diaeta”, che significa non solo cibo ma fa riferimento al "modo di vivere".

Il termine Dieta Mediterranea è stato coniato nel 1960 dal fisiologo americano Ancel Keys e da sua moglie Margaret nel loro libro How to Eat Well and Stay Well the Mediterranean Way. Essi identificarono le abitudini alimentali di paesi come la Grecia - in particolare Creta - e l'Italia meridionale, con estensione ad altre aree geografiche del bacino del Mediterraneo. In base ai loro studi pionieristici, i modelli alimentari di questi paesi erano associati alla longevità e a tassi ridotti di morbilità e mortalità per malattie coronariche, tumori e altre malattie croniche legate all’alimentazione della popolazione negli anni '60. La dieta mediterranea, tuttavia, non è iniziata negli anni '60, ma molto prima, con lo sviluppo delle civiltà che si sono affacciate sul Mediterraneo.

Tradizionalmente, nella dieta mediterranea, il cibo nella regione veniva consumato rispettando la stagionalità, dettata dal clima e dall'agricoltura. Nella cultura mediterranea mangiare non rappresenta esclusivamente il consumo di calorie finalizzato al fisiologico sostentamento energetico, bensì la dimensione sociale del mangiare ha elevato i pasti a qualcosa di più di un mezzo per soddisfare gli impulsi biologici: "Non ci sediamo a tavola solo per mangiare, ma per mangiare insieme" (Plutarco). Il profilo genetico dell’uomo non è cambiato significativamente negli ultimi 10.000 anni, mentre lo stile di vita ormai è rivoluzionato.

Le popolazioni moderne e industrializzate sono caratterizzate da un ridotto dispendio energetico e da una maggiore consumo calorico. È aumentata l’assunzione di grassi in forma di grassi trans e saturi, mentre è diminuita l'assunzione di fibre, carboidrati complessi, frutta e verdure (fonte di vitamine e antiossidanti), proteine e calcio. Negli Stati Uniti le morti causate dal cancro e da malattie coronariche sono state tre volte superiori rispetto a quelle registrate a Creta, e questo divario non ha fatto che aumentare. Il Lyon Heart Study ha applicato la dieta cretese alla popolazione francese e ha evidenziato effetti cardioprotettivi e anticancro, a dimostrazione che la dieta mediterranea può essere adattata per altre popolazioni.

Le tendenze attuali di mangiare mentre si guarda la televisione promuovono pasti non salutari e veloci ed escludono la comunicazione sociale/familiare. Altri fattori che possono contribuire allo stile di vita promosso dal modello mediterraneo includono un ambiente psicosociale tranquillo, un clima rilassato, così come un'attività fisica praticata regolarmente, anche attraverso delle passeggiate. L’insufficiente riposo notturno ed esercizio sono stati correlati a malattie croniche come il diabete e patologie cardiache. È difficile da stabilire una dieta mediterranea uniforme; ogni paese mediterraneo apporta la sua cultura, la sua storia e le sue tradizioni al suo cibo e alla sua alimentazione. Nonostante la diversità, le regioni mediterranee condividono alcune abitudini alimentari comuni che rimangono una solida base per il tipo di cibo consumato che è responsabile dei benefici per la salute.

Le ricerche di Keys hanno evidenziato i tre componenti primari della dieta mediterranea: olio d'oliva, vino e pane. La classica dieta mediterranea è caratterizzata da un alto rapporto grassi monoinsaturi/grassi saturi, basso contenuto di grassi totali (<30%), bassi grassi saturi (<10%), moderata assunzione di alcol (essenzialmente vino), e alta assunzione di verdura, frutta, legumi e cereali (carboidrati complessi e fibre alimentari).