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Clima, ambiente e salute

Clima, ambiente e salute

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. Anche il concetto di ambiente ha avuto la sua evoluzione e, oggi, indica la rete di relazioni tra le comunità viventi, incluso l’uomo, e l’ambiente fisico, rendendo inscindibile il binomio ambiente/salute.

L’ambiente, l’inquinamento, le variazioni del clima giocano un ruolo prioritario sul benessere e la salute delle popolazioni. L’OMS stima che nel mondo 1 caso di morte su 4 sia attribuibile a fattori ambientali che contribuiscono a un ampio spettro di malattie e infermità con effetti maggiori su bambini e anziani, fasce vulnerabili della popolazione. La strategia globale per la salute, l'ambiente e i cambiamenti climatici prevede un approccio convergente e multisettoriale al fine di assicurare ambienti sicuri e accessibili secondo principi di equità e di sostenibilità.

L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) è in prima linea per identificare e promuovere adeguate strategie per prevenire il rischio d’insorgenza di malattie dovute a fattori ambientali e per trasferire le evidenze scientifiche nei programmi e nelle politiche di sanità pubblica. Le attività condotte in questo ambito riguardano la qualità dell’acqua, del suolo, dell’aria e degli ambienti indoor, la gestione dei rifiuti, gli effetti di inquinanti emergenti e dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi, l’esposizione umana ad agenti ambientali e i loro meccanismi di tossicità, gli effetti sulla salute dell’esposizione a fattori di rischio ambientali. Le attività di ricerca convergono verso un approccio valutativo integrato che comprende l’ambiente fisico, sociale, economico, ecologico e culturale del contesto territoriale al fine di promuovere la salute umana e la sostenibilità ambientale secondo gli obiettivi integrati dell’Agenda 2030.



Indietro Esposizione del consumatore ad alluminio ceduto da materiali in contatto con alimenti

L’alluminio è un componente naturale della crosta terreste ed è naturalmente presente negli alimenti che consumiamo. Per la cottura e conservazione degli alimenti, sono disponibili e di uso frequente  materiali e oggetti di alluminio. I consumatori, a seconda del loro stile di vita, possono quindi essere esposti a cessione di alluminio negli alimenti consumati. È stato effettuato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS) uno studio per stimare l’esposizione della popolazione italiana. Sono state effettuate prove di cessione di alluminio da pentolame, utensili, barattoli, vaschette e film monouso di alluminio in contatto con 48 tipologie di preparazioni alimentari cotte e/o conservate in condizioni realistiche. Combinando l’incremento di alluminio con il consumo alimentare è stata stimata l’esposizione della popolazione italiana (consumatore medio, alto consumatore e scenari estremi di product loyalty), riferita a diverse fasce di età (bambini, adolescenti, adulti, anziani). Confrontando l’esposizione stimata con il Tolerable Weekly Intake si è osservato che l’esposizione all'alluminio da articoli monouso contribuisce in modo modesto all'incremento di alluminio assumibile ceduto in alimenti, rispetto alla esposizione da pentolame e utensili, fra i quali però il consumo di brodi è una delle maggiori fonti di esposizione, specialmente, per le fasce di età dei bambini.


Tematica

Clima Ambiente e Salute Contaminanti chimici e biologici