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Influenza aviaria, storia e caratteristiche del virus
in collaborazione con Agostino Macrì*<*>L'influenza aviaria è una malattia infettiva degli animali causata da virus influenzali che normalmente infettano solo alcune specie aviarie e in alcuni casi il suino.*><*>La malattia fu identificata per la prima volta in Italia, in Piemonte , nel 1878 dallo studioso italiano Perroncito.*><*>Gli uccelli selvatici ed in particolare i volatili acquatici ,appartenenti agli ordini Anseriformi e Charadriformi, sono sensibili all'infezione, che decorre anche in maniera asintomatica; al contrario le specie aviarie domestiche (quali polli, tacchini) sono sensibili alla infezione da parte di alcuni sottotipi di virus influenzali aviari (H5 ed H7) , con specifiche caratteristiche genetiche. Tali virus possono provocare gravi e fulminee epidemie nel pollame e vengono definiti virus influenzali aviari ad alta patogenicità (HPAI - Highly Pathogenic Avian Influenza).*><*>Gli uccelli infetti eliminano il virus attraverso la saliva, le secrezioni nasali e le feci trasmettendo l'infezione attraverso il contatto con le escrezioni, con le superfici e l'acqua, contaminate. *><*>Da dicembre 2003 sino ad oggi sono stati registrati numerosi focolai di virus influenzale aviario H5N1 in un numero crescente di Paesi del Sud-Est Asiatico e più recentemente in alcune regioni del Kazakhistan e Mongolia .*><*>Le misure principali di contenimento dell'infezione dal virus H5N1 nei Paesi sinora interessati dall'epidemia, sono stati la rapida distruzione degli animali infetti o esposti all'infezione (stamping out), l' idonea eliminazione delle carcasse degli animali e le disposizioni di quarantena e di rigorosa disinfezione degli allevamenti e le limitazioni all'esportazione.*><*>Nei Paesi asiatici, un ruolo preminente alla diffusione del virus è stato identificato nella vendita di pollame vivo ai mercati. Inoltre, i virus si possono trasmettere da azienda ad azienda tramite i mezzi meccanici, gli attrezzi e strumenti contaminati, le macchine, i mangimi, le gabbie, o perfino gli indumenti degli operatori.*><*>Attualmente in Italia è operante un sistema di sorveglianza per l'influenza aviaria, coordinato dal Dipartimento della Prevenzione e della Comunicazione - Direzione Generale Sanità Veterinaria e degli Alimenti del Ministero della Salute, che si avvale del supporto del Centro di referenza Nazionale per l'influenza aviaria presso l'Istituto Zooprofilattico delle Venezie; tale piano prevede anche il controllo deglila sorveglianza sugli allevamenti avicoli e sulle popolazioni di uccelli selvatici presenti nel territorio nazionale , per il pronto rilievo dell'i eventualei infezioni e circolazione di virus influenzali aviari. *><*>Sinora in Italia non sono stati identificati focolai di virus aviari ad alta patogenicità H5N1 nelle specie aviarie; domestiche e selvatiche. Per tale ragione si ritiene che non sussista per l'uomo la possibilitàil rischio di contrarre l'infezione da queste specie.*><*>Rispetto al rischio posto dagli alimenti di origine animale, sinora non è mai stato documentato nell'uomo alcun caso di malattia derivante dal consumo di carni avicole o dal contatto con esse e si ritiene che l'influenza aviaria non ponga problemi di sicurezza alimentare.*><*>E' comunque sinora considerato molto basso il rischio che il virus H5N1 possa circolare nel territorio italiano, dopo introduzione attraverso l'importazione illegale di pollame vivo o morto od attraverso il contatto con uccelli migratori infetti.*><*>Sulla base di quanto premesso detto si ritiene che in Italia non sussistono rischi significativi di contrarre l'infezione da virus influenzali aviari attraverso la manipolazione o il consumoper i consumatori di alimenti derivati dal pollame.*>
*Direttore del Dipartimento di Sanità Alimentare e Animale
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