In rilievo
Risorsa acqua: focus dell'ISS al Docscient festival
ISS 4 dicembre 2014
L’Istituto Superiore di Sanità sarà presente alla 4 edizione del Docscient Festival 2014, che si svolgerà dal 4 al 13 dicembre in 6 location prestigiose di Roma (Casa del Cinema, Orto Botanico, Aula Magna Rettorato dell’Università di Roma TRE, Auditorium Accademia dei Lincei, Biblioteche di Roma). Un evento unico con 126 documentari e video iscritti al concorso, più di 50 documentari e video selezionati, quasi 30 ore di proiezione, 10 incontri di divulgazione con ricercatori, professori e documentaristi, 7 workshops, dalla tecnologia alle scienze umane, per presentare la scienza e la ricerca attraverso l’intrattenimento e il racconto per immagini.
Il 5 dicembre, un intervento interattivo con il contributo del Servizio Attività Editoriale e del Reparto di Igiene delle Acque Interne approfondirà gli aspetti sulla qualità ed il controllo dell’acqua che arriva nelle nostre case, a partire dalle risorse idriche di origine, passando per la potabilizzazione e la distribuzione e, a chiudere il ciclo, la depurazione delle acque e la reintroduzione nell’ambiente. Attenzione particolare sarà data ai metodi per la prevenzione ed il controllo dei rischi, gli attori del processo, le lezioni apprese nelle diverse emergenze, le nuove frontiere nella qualità delle acque anche per fronteggiare i cambiamenti climatici, ed alcune curiosità intorno al mondo dell’acqua destinata al consumo umano.
Il 9 dicembre presso l’Orto Botanico, in collaborazione con ACEA, sono previsti due laboratori interattivi sulle caratteristiche organolettiche delle acque di Roma e le conoscenze sulla qualità dell’acqua ed i controlli. In uno spazio divulgativo sui segreti dell’acqua di rubinetto saranno condivise le tecniche e testati i materiali impiegati nella filiera idro-potabile e nella sorveglianza sulla qualità dalla sorgente al rubinetto.
Ogni informazione sul programma dell’evento è sul sito
Domande e risposte sull’acqua a cura di Luca Lucentini, direttore del reparto Igiene delle Acque Interne dell’ISS
Cosa c’è dietro al rubinetto dell'acqua?
È una domanda affascinante se pensiamo che l’apparenza trasparente, familiare e semplice dell’acqua è generata da sorprendenti cambiamenti chimico-fisici organizzati in un ciclo naturale che può durare da giorni a migliaia di anni, interessando distanze di migliaia di chilometri nell’atmosfera, sulla terraferma e nel sottosuolo, con trasformazioni da fasi gassose, solide e liquide. E se pensiamo che dietro ad un elemento consueto come il rubinetto si nascondono una serie di importanti attività umane che assicurano la captazione sostenibile delle acque da corpi idrici naturali, trattamenti pianificati per rendere la risorsa adeguata ad ogni uso umano, distribuzioni capillari per garantire acqua di buona qualità in ogni ambiente in cui essa è necessaria, sorveglianza e controlli estesi a tutte le fasi della filiera idro potabile.
Ma, soprattutto, dobbiamo tener presente che la disponibilità di acqua in quantità e qualità adeguate per il consumo umano è il presupposto per una buona qualità di vita e, in senso collettivo, per lo sviluppo di ogni civiltà.
Che ne sappiamo dell’acqua?
La relazione tra acqua e vita, avvertita dall’uomo sin dai primordi della civiltà, si è sempre più consolidata nei secoli attraverso l'approfondimento delle conoscenze sul ruolo dell'acqua nei sistemi biologici e nell'organismo umano. Sappiamo oggi che l’acqua è coinvolta in quasi tutte le funzioni del corpo umano agendo come solvente di composti inorganici e organici, da liquido termostatico con capacità termoregolatrici, da mezzo indispensabile allo svolgimento delle trasformazioni metaboliche e del chimismo cellulare ed in molte altre attività biologiche essenziali. Non è un caso che l'acqua sia il principale costituente del corpo umano rappresentando circa il 55% del peso corporeo nell’adulto e fino al 75% in un neonato.
Cosa contiene un bicchiere d’acqua?
L’intervento dell’acqua in molte attività metaboliche è associato, in molti casi, al suo ruolo di apporto e trasporto di sali minerali tra cui calcio, magnesio, fluoro, ferro, manganese, rame, zolfo e diversi altri elementi.
Si tratta di sostanze inorganiche di rilevanza relativamente ridotta in termini di peso (complessivamente rappresentano circa il 6% del peso corporeo di un uomo), ma che non possono essere sintetizzate dall’organismo e presentano funzioni biologiche essenziali. Sebbene, il fabbisogno giornaliero di sali minerali sia minimo rispetto ad altre sostanze nutrienti quali lipidi, proteine e carboidrati, i sali vengono continuamente eliminati con fluidi biologici ed escreti, e devono pertanto essere efficacemente reintegrati tramite l’alimentazione e, in una certa misura, bevendo.
I minerali partecipano a processi cellulari fondamentali per lo sviluppo di tessuti ed organi, tra i quali la formazione di denti e ossa, alla regolazione dell'equilibrio idrosalino che presiede agli scambi cellulari come pure alle reazioni necessarie per le funzioni energetiche dell'individuo. Non sempre consideriamo, ad esempio, che assumere giuste quantità d’acqua è essenziale anche per garantire prestazioni muscolari ottimali nell’attività sportiva.
Cosa si intende per buona quantità d’acqua
?
La quantità d’acqua da assumere ogni giorno dipende dall’età e dal sesso dell’individuo, da variabili ambientali, tra tutte la temperatura, dall’impegno fisico nell’attività lavorativa come pure dallo stile di vita e dall’esercizio sportivo. I valori di riferimento di recente stimati dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare considerano che l’acqua assunta complessivamente, sia mediante consumo diretto che attraverso alimenti e bevande di ogni genere, in condizioni di moderate temperature ambientali e medi livelli di attività fisica, debba essere compresa tra circa 0,8-1,3 litri di acqua al giorno per i bambini tra 6 mesi e 3 anni di età, circa 1,6 litri per bambini tra 4 e 8 anni e per gli adulti 2 litri e 2,5 litri al giorno rispettivamente per femmine e maschi.
Ma quale acqua assumere?
È doveroso premettere che, purtroppo, guardando alla situazione mondiale, solo nel 2010 si è potuti arrivare a dimezzare la popolazione senza accesso ad acqua potabile e, quindi, parlare di disponibilità di acqua e di possibilità di scelta tra diverse tipologie è da considerare un privilegio delle economie avanzate. In Italia, come in gran parte di altri stati membri, pressoché tutta la popolazione è servita da acquedotti e la scelta tra bere acque in bottiglia, acque di rubinetto o, più di recente, acque trattate con apparecchiature domestiche o in chioschi dell’acqua dipende da scelte e gusti personali legati spesso alla gradevolezza dell’acqua dal punto di vista organolettico. Le norme e la vigilanza sulla qualità delle diverse tipologia di acqua garantiscono in ogni caso standard di sicurezza elevati.
Come si assicura la qualità dell’acqua che arriva ogni giorno nelle nostre case?
La normativa prevede il rispetto di requisiti minimi di salubrità e qualità fisica, chimica, microbiologica e radiologica delle acque nel punto in cui le acque sono disponibili per il consumo. La rispondenza delle acque ai requisiti di legge è regolamentata dall’integrazione di una serie di misure adottate nei sistemi idro-potabili, sulle quali si innesta una accurata sorveglianza operata dai gestori idrici e dalle autorità sanitarie.
In Italia, i risultati di monitoraggi sistematici capillarmente condotti nel territorio stanno in effetti a dimostrare la complessiva efficienza dei servizi idro-potabili per quanto riguarda la buona qualità delle acque fornite, rilevando, nell’insieme, un ridotto numero di non-conformità in aree circoscritte del territorio.
Nondimeno, la necessità di elevare costantemente il livello di protezione della salute spinge ad aggiornare i criteri e metodi per la prevenzione e controllo da potenziali rischi legati al consumo delle acque, anche per identificare precocemente pericoli non oggetto di regolare monitoraggio. Per questo saranno a breve emesse delle linee guida che cambieranno l’attuale approccio retrospettivo per la sicurezza delle acque destinate a consumo umano, introducendo una sistematica valutazione e gestione dei rischi nell’intera filiera idro-potabile. Il nuovo approccio, sviluppato sulla base di raccomandazioni emesse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità da un gruppo di lavoro multidisciplinare coordinato dall’Autorità sanitaria centrale, contribuirà anche ad incrementare il livello di interazione tra tutti gli attori, portatori di conoscenza e di interesse che ruotano intorno ad ogni specifico sistema idrico nel territorio, inclusi i consumatori.
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