In rilievo
Protesi d'anca, funzionano anche dopo 10 anni
I pazienti affetti da malattie articolari, con l'intervento di protesi d'anca, possono oggi contare su un'elevata qualità di vita, soprattutto grazie ai nuovi impianti che anche dopo 10 anni mantengono la loro funzionalità in più del 90% dei casi. E' quanto emerge da una ricerca condotta dall'Istituto Superiore di Sanità, coinvolto in cinque progetti sul tema insieme al Ministero della salute. La sostituzione dell'anca con l'ausilio di una protesi risolve o riduce sensibilmente la sintomatologia dolorosa e migliora le capacità fisiche e motorie del paziente. Tre i tipi di interventi possibili: la sostituzione totale dell'anca, quella parziale e la revisione, anche detta "riprotesizzazione" perché serve a sostituire un dispositivo impiantato precedentemente.
Negli ultimi anni l'intervento di protesi d'anca è sempre più frequente, tanto da aumentare del 14% nel triennio 1999-2002. Questo fenomeno ha alimentato l'interesse delle aziende produttrici e, in alcuni casi, il proliferare incontrollato di protesi che vengono spesso utilizzate senza prima essere sperimentate in modo appropriato. Da qui l'istituzione dei vari registri degli impianti per osservare e raccogliere le informazioni sull'intervento, l'eventuale fallimento e la relativa sostituzione della protesi. Si è resa perciò necessaria l'adozione di sistemi che garantiscano nel tempo il monitoraggio dei dispositivi e lo stato di salute dei pazienti. Per questo motivo nelle varie Regioni italiane sono stati istituite i registri di protesi d'anca e si sta valutando la fattibilità di un registro nazionale, coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità.
Sala Stampa
pres News