Neurological diseases

TOPIC

Neurological diseases

Malattie neurologiche

Neurological diseases have an impact on the sustainability of the health and social system and the large number of persons with disabilities has serious economic and social consequences on their families. The World Health Organization (WHO) reported an increase in neurological diseases in part due to the population ageing and the absence of resolutive therapies and in part to the poor efficacy of preventive measures. The development of knowledge about disease mechanisms and risk factors helped prevent spreading of the infectious diseases of the nervous system, while for most other neurological diseases it is still necessary to obtain new scientific and epidemiological evidence to develop therapies and interventions.

The Istituto Superiore di Sanità (ISS, the National Institute of Health in Italy) promotes research on neurological diseases to deepen knowledge concerning causes and mechanisms of diseases, identify new therapeutic targets, develop procedures for early diagnosis and screening of subjects at risk, and boost development of new therapies and preventive strategies to improve the management and quality of life of neurological patients. In particular, it carries out research on neurodegenerative diseases, neurological conditions with alterations of myelin, and rare neurological diseases to improve diagnosis and knowledge among health-care professionals.

The ISS also transfers scientific knowledge into clinical practice by interacting with institutions, health-care professionals, and patient and family associations.

Le malattie neurologiche hanno un impatto sulla sostenibilità del sistema socio-sanitario e la frequente presenza di disabilità nei soggetti affetti ha gravi conseguenze economiche e sociali per le famiglie.



Back Neuroscienze e violenza

Violenza di genere

La violenza contro le donne è un problema di salute pubblica globale e rappresenta uno dei principali fattori di rischio, di cattiva salute e di morte prematura per le donne e le ragazze (WHO, 2002). È un fattore di criticità urgente in quanto compromette la salute psico-fisica delle donne limitandone le libertà personali e condizionando la crescita del capitale umano e del sistema economico e sociale nel suo complesso. Le sue conseguenze sullo stato di salute della donna assumono diversi livelli di gravità che possono avere esiti fatali (femminicidio o interruzione di gravidanza), molto invalidanti (conseguenze da trauma, patologie sessuali o riproduttive, problemi ginecologici e infezioni sessualmente trasmesse, HIV, ecc.) e con un forte impatto psicologico e ricadute in termini di peggioramento complessivo dello stato di salute (Disturbo da Stress Post-Traumatico- PTSD, depressione, abuso di sostanze e comportamenti suicidari, disturbi alimentari e/o sessuali). Le stesse conseguenze possono perdurare lungo tutto l’arco della vita. Evidenze scientifiche dimostrano come l’influenza di questi traumi è causa di disturbi comportamentali ed emotivi che ricadono sulla crescita e il percorso esistenziale dei bambini che assistono alla violenza o che sono vittime dirette di abusi e maltrattamenti in ambito familiare, o scolastico.

Collaborazione scientifica con l’Università degli Studi di Ferrara- Dipartimento di Studi sulla Medicina di genere sulla violenza di genere. Promozione di ricerche e di attività formative sulla violenza contro la donna e il bambino nell’ambito degli aspetti sociali connessi alla riabilitazione dei traumatismi derivanti da eventi accidentali e violenti, della prevenzione della violenza relazionale su persone vulnerabili (donne e minori).

Violenza contro gli operatori

Collaborazione al Progetto Formativo ASL ROMA 2 della Regione Lazio “Prevenzione e gestione degli atti di violenza nei confronti degli operatori sanitari”

Gli operatori dei servizi sanitari presentano un significativo rischio di subire atti di violenza durante la propria attività lavorativa, rischio che, a giudicare dalle cronache recenti, appare in aumento.

Si tratta di un fenomeno rilevante per il quale il Ministero della Salute ha emanato una specifica raccomandazione sull’argomento e ha inserito la “morte o grave danno in seguito a violenza su operatore” fra gli eventi-sentinella che devono essere segnalati attraverso il flusso SIMES.

Nel 2002 l’OMS ha definito la violenza sul lavoro il più importante fattore di rischio professionale per la salute degli operatori sanitari.

Le aggressioni, infatti, possono causare gravi conseguenze psicologiche e psichiatriche sugli operatori sanitari come lo stress, il burnout, il disturbo postraumatico da stress (PTSD), i disturbi d’ansia e i disturbi depressivi di forma moderata o grave.

Tra gli obiettivi del Programma formativo è previsto il riconoscimento precoce dei comportamenti a rischio di violenza, l’acquisizione delle competenze per la gestione delle aggressioni e la promozione della consapevolezza degli operatori sanitari sulle conseguenze psicologiche e psichiatriche causate dalla violenza, uno tra i fattori più importanti e predittore di stress lavoro correlato.


Target

Healthcare professional

Topics

Neurological diseases Social neuroscience