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Ambiente e salute, il punto sullo studio SENTIERI
ISS 26/05/2014
Analisi della mortalità, incidenza tumorale e ricoveri ospedalieri. Sono questi i tre parametri lungo cui si snoda SENTIERI¬, lo Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento, finanziato dal Ministero della salute e coordinato dall’Istituto superiore di sanità. Il primo studio del genere che ha come obiettivo l’analisi del rischio per la salute nei 44 Siti di interesse nazionale per le bonifiche (SIN). E’ online il
In questo terzo rapporto sono stati analizzati i 18 SIN inclusi nel progetto coperti dalla rete dell’Associazione italiana registri tumori (Airtum). In questi 18 siti sono stati aggiornati i dati sulla mortalità, mentre l’analisi dell’incidenza oncologica relativa al periodo 1996-2005 è stata fatta in 17 SIN, poiché per il SIN di Trieste, per problemi metodologici, non è stata ritenuta appropriata l’analisi dell’incidenza oncologica. Tra i 18 siti ve ne sono alcuni con esposizione ambientale unica e con un unico inquinante (per esempio la fibra asbestiforme fluoro-edenite a Biancavilla, in Sicilia) ma, nella maggior parte dei casi, si è in presenza di molteplici ed eterogenee sorgenti emissive.
Incidenza tumorale e ricoveri ospedalieri (principali risultati)
Nei residenti nell’insieme dei SIN è stato
Eccessi sono stati registrati a Brescia-Caffaro per il melanoma (per quanto riguarda l’incidenza +27% per gli uomini, +19% per le donne; per i ricoveri ospedalieri un eccesso del 52% nel genere maschile e del 39% in quello femminile), per il tumore della mammella (+25% di incidenza e +15% di ricoveri ospedalieri) e per i linfomi non-Hodgkin (+14% tra gli uomini e +25% tra le donne, +20% circa di ricoveri ospedalieri per entrambi i generi).
In eccesso il mesotelioma e il tumore maligno della pleura, causato dall’esposizione all’amianto, di cui si è registrato un eccesso nei SIN siciliani di Biancavilla (CT) e Priolo (SR), dove è documentata la presenza di cave d’amianto, dunque di asbesto e fibre asbestiformi, ma anche nei SIN con aree portuali (es: Trieste, Taranto, Venezia) e con attività industriali a vocazione chimica (Laguna di Grado e Marano, Priolo, Venezia) e siderurgica (Taranto, Terni, Trieste). Elevata è pure l’incidenza del tumore del fegato in entrambi i generi, riconducibile al diffuso rischio chimico nei SIN. Esistono casi più complessi in cui si registrano incrementi di patologie con eziologia multifattoriale. Ad esempio nel SIN Basso bacino del fiume Chienti sono emersi eccessi per le patologie del sistema urinario, in particolare le insufficienze renali, come pure nel SIN di Taranto; nel SIN di Porto Torres (SS) sono in eccesso in ambedue i generi e per tutti gli indici considerati (mortalità, incidenza oncologica, ricoveri ospedalieri) per le malattie respiratorie e per il tumore del polmone, per i quali si ipotizza un ruolo delle emissioni di raffinerie e poli petrolchimici.
Come si procede
Le caratteristiche metodologiche dello studio SENTIERI non consentono, in linea generale, la formulazione di valutazioni causali, ma permettono l’individuazione di indicazioni di possibile rilevanza eziologica da approfondire con studi mirati, senza che questo dilazioni l’indifferibile risanamento ambientale. Per alcuni SIN, tra cui quello di Brescia-Caffaro e Trento vengono suggeriti programmi di biomonitoraggio umano, per quello del Litorale Domizio-Flegreo e Agro Aversano è indicato un monitoraggio della catena alimentare. SENTIERI suggerisce azioni di bonifica in particolare per i SIN di Brescia-Caffaro e di Biancavilla; a Taranto, e nei siti dove il contributo dell’esposizione ambientale è documentato, sono previste procedure di valutazione integrata dell’impatto ambientale e sanitario.
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