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Inquinamento indoor: sotto la lente dell’ISS lo studio dei principali agenti contaminanti
ISS 27 maggio 2014
Fornire un quadro di riferimento nazionale sull’inquinamento indoor, pianificare metodologie per rilevare i principali inquinanti, adeguare l’Italia agli standard comunitari sull’esposizione della popolazione ad agenti chimici e biologici all’interno degli ambienti. Sono questi gli obiettivi del Gruppo di Studio Nazionale “Inquinamento indoor” dell’ISS, che farà il punto durante il workshop del 28 maggio “La qualità dell’aria indoor: attuale situazione nazionale e comunitaria”. Il Gruppo di Studio, ormai da diversi anni, sta lavorando per accrescere le conoscenze scientifiche per la messa a punto di strategie di controllo degli ambienti di vita.
Il Gruppo si è occupato soprattutto di sviluppare strategie di monitoraggio sui composti organici volatili in ambiente indoor e sull’inquinamento di origine biologica dell’aria. Ha svolto, inoltre, un’analisi critica delle attuali conoscenze sulla presenza di CO2 e H2S in ambienti indoor-residenziali e si occupa dell’adeguamento normativo dell’Italia agli standard europei.
In tempi più recenti sta inoltre valutando strategie di monitoraggio del materiale particellare e della sua caratterizzazione chimica, di fibre e amianto, dei processi di combustione in ambienti di vita e sta studiando l’influenza dei parametri microclimatici sull’inquinamento indoor.
In Italia attualmente non esiste una normativa di riferimento per gli ambienti indoor e le maggiori informazioni relative ad alcuni valori guida o di riferimento da utilizzare per un primo confronto, sono quelli che possono essere reperiti nella letteratura scientifica o nella normativa di altri Paesi europei o quelli elaborati dall’OMS. Pertanto è ormai maturo adeguare il quadro normativo italiano di riferimento con l’emanazione di specifiche linee guida nazionale.
L’obiettivo è quello di avere indicazioni che possano costituire un punto di riferimento omogeneo per tutti gli operatori presenti sul territorio nazionale (tempi e procedure da utilizzare, limiti o standard da adottare) che si trovano chiamati a rispondere sull’tema dell’inquinamento in ambienti di vita.
Nell’ultimo decennio, infatti, il tema della qualità dell’aria indoor (scuole, uffici pubblici e privati, abitazioni, ambienti di vita collettiva, mezzi di trasporto pubblici e privati, ambienti di ristorazione, cinema, teatri, banche, biblioteche, piscine) ha avuto sempre più risonanza sia per gli aspetti di natura economica (politiche di efficienza energetica) che per quelli di natura igienico-sanitaria.
“E' molto importante mantenere la periodicità di tali incontri - spiega Sergio Fuselli, Coordinatore del Gruppo di Studio, in sintonia con le attività scientifiche del Dipartimento Ambiente - con la comunità scientifica ed operatori del settore sanitario al fine di mantenere l’attenzione sulla tematica fornendo strumenti di carattere tecnico-scientifici che possano contribuire ad adeguare il quadro normativo nazionale a quello di altri Paesi europei che da tempo hanno già introdotto le indicazioni elaborate dall’OMS sul tema”.
Sala Stampa
pres Primo Piano