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All’ISS un convegno sull’interferone in memoria di G. B. Rossi
ISS 19 febbraio 2014
Erano gli anni Settanta del secolo scorso quando il professore guest scientist
presso il laboratorio di virologia dell’Istituto Superiore di Sanità - di cui assunse la Direzione nel 1982 - si fece promotore, per la prima volta in ISS, di un gruppo di studio dedicato agli effetti dell’Interferone (IFN) sulla crescita e sulla differenziazione cellulare (promuovendo oltretutto nel nostro Paese il programma nazionale AIDS). Ancora oggi, quel gruppo di studio continua le sue ricerche e a 20 anni dalla scomparsa del professore - avvenuta nel febbraio 1994 - ne ricorda lo straordinario impegno ed entusiasmo in occasione del Convegno
L’IFN, scoperto nel 1957 da Alick Isaacs e Jean Lindenmann che notarono come i tessuti colpiti da infezioni virali rilasciavano una sostanza antivirale solubile chiamata Interferone
, è oggi ancora utilizzato nella pratica clinica: nel trattamento di alcuni tumori (tra cui il melanoma), come pure in quello di alcune patologie infettive, quali, ad esempio, l’epatite C, e di malattie autoimmunitarie (sclerosi multipla).
Negli ultimi vent’anni sono stati compiuti sorprendenti passi avanti nella comprensione del meccanismo con cui l’IFN e altre citochine agiscono sulle cellule e sui modelli animali - dichiara Filippo Belardelli, Direttore del Dipartimento di ematologia, oncologia e medicina molecolare dell'ISS - Il convegno intende fare il punto sul molteplice uso dell’Interferone, soffermandosi sul potenziale sviluppo di strategie terapeutiche innovative. Ci sembrava il modo migliore per ricordare uno scienziato acuto, entusiasta e appassionato come G.B. Rossi.
Sala Stampa
pres Primo Piano