Eventi
Inquinamento indoor: gli esperti riuniti all’ISS presentano la metodologia per il monitoraggio dei Composti Organici Volatili
ISS 25/06/2012
Gli attuali stili di vita ci portano a trascorrere circa il 90% del nostro tempo in ambienti cosiddetti
Tra gli inquinanti chimici presenti nell’aria indoor, i Composti Organici Volatili (COV) rivestono una particolare rilevanza considerando la presenza di un numero elevato di possibili sorgenti e la valenza igienico-sanitaria che alcuni di questi composti presentano.
Attualmente si hanno difficoltà nella valutazione di rilevamenti effettuati da strutture di ricerca e di controllo, viste le varie metodologie di prelievo e di analisi utilizzate che non sempre sono equivalenti o paragonabili tra loro.
Di questo si dibatterà nel corso del workshop Problematiche relative all’inquinamento indoor: attuale situazione in Italia
, in programma lunedì 25 giugno 2012, che verrà aperto dal Direttore del Dipartimento Ambiente e Connessa Prevenzione Primaria dell’ISS, dott.ssa Loredana Musmeci.
Nell’ambito del gruppo di studio (GdS) Nazionale sull’inquinamento indoor del Dip. Ambiente dell’ISS – spiega Sergio Fuselli, coordinatore del GdS - è emersa la necessità di predisporre un documento condiviso –ormai in fase di ultimazione - che fornisca una proposta di metodologia standard sulla caratterizzazione di inquinanti chimici organici volatili negli ambienti confinati, anche alla luce degli orientamenti comunitari. Attualmente, infatti, non esiste in Italia una specifica ed univoca regolamentazione per definire procedure di monitoraggio degli inquinanti indoor
.
I COV – va avanti l’esperto - sono contenuti nei prodotti per la pulizia della casa, degli uffici e di tutti gli ambienti di vita, come pure in pitture, vernici e smalti, nelle candele profumate e nei bastoncini d’incenso, nei vestiti e nella tappezzeria sottoposti a lavaggio a secco, nell’utilizzo di stufe a legna e caminetti, e ovviamente, nel fumo di sigaretta. Spesso percepiamo l’odore di un mobile nuovo o dell’interno di un auto, magari profumata dall’apposito deodorante, come
.buono
o gradevole. Se tale è per l’olfatto non lo è altrettanto per il nostro organismo che viene esposto, anche attraverso le vie respiratorie, a tutta una serie di inquinanti alcuni classificati come cancerogeni. Pertanto deve crescere una maggiore consapevolezza della popolazione su alcuni prodotti di uso quotidiano. L’inquinamento domestico o comunque confinato peggiora ovviamente se i livelli di ricircolo dell’aria non sono sufficienti o se i sistemi di ventilazione non sono progettati e mantenuti correttamente costituendo loro stessi delle sorgenti di inquinamento
Il GdS – costituito, oltre che da esperti dell’ISS, da rappresentanti del Ministero della Salute, Regioni, Università, Enti di ricerca tra i quali CNR e ISPRA– ha maturato la sua esperienza negli anni attraverso indagini analitiche e ricerche.
Il GdS ha tenuto inoltre conto delle indicazioni di priorità emanate dalla Organizzazione Mondiale della Sanità che ha individuato una prima serie di inquinanti, maggiormente presenti negli ambienti confinati, tra i quali benzene e formaldeide, classificati come cancerogeni, tricloroetilene, tetracloroetilene, naftalene ed anche biossido di azoto, monossido di carbonio, idrocarburi policiclici aromatici.
Sei regole per migliorare la qualità dell’aria indoor
- Prodotti per l’igiene e pulizia della casa
Attenersi scrupolosamente alle indicazioni riportate su ognuna delle etichette; porre attenzione ai prodotti cosiddetti deodoranti; limitare l’utilizzo di deodoranti spray con propellenti; non miscelare candeggina e acido muriatico, così come ammoniaca e candeggina: in entrambi i casi si sviluppano vapori tossici.
- Vernici smalti e pitture in genere
Particolare attenzione va rivolta ai prodotti utilizzati per le pitture che contengono solventi (diluenti) con elevata volatilità: ventilare immediatamente gli ambienti dopo il loro utilizzo fino a scomparsa degli odori sviluppati dopo la posa. E’ buona norma utilizzare vernici con basso contenuto di COV o a base d’acqua.
- Indumenti e tappezzerie
Dopo il lavaggio a secco degli indumenti e tappezzerie è necessario porli all’aria esterna per un congruo periodo prima di utilizzarli.
- Mobilio
Il mobilio è in genere emettitore di sostanze volatili in particolare formaldeide. E’ pertanto consigliabile, e in alcuni casi necessario (mobilio nuovo), arieggiare le abitazioni per lunghi periodi. E’ da tener presente che il rilascio di alcuni COV è continuo e per lungo tempo. Per la pulizia è consigliabile utilizzare semplicemente panni in microfibra anziché i classici spray mangia polvere
che potrebbero contenere formaldeide.
- Cucina
Controllare periodicamente i fornelli della macchina del gas che, se non ben regolati, possono produrre ossido di carbonio, in aggiunta agli ossidi di azoto. Per cui è buona norma arieggiare l’ambiente anche mentre si è alle prese con attività di cottura dei cibi. Va considerato inoltre che la fiamma accesa sottrae ossigeno presente nell’aria.
- Combustioni
E’ bene limitare l’uso di stufe alimentate a legna o a biomassa, o in generale caminetti privi di sistemi di smaltimento dei fumi. Per lo stesso motivo, ovvero l’emissione di benzene oltre alle numerose altre sostanze prodotte dalla combustione, come detto, è meglio limitare l’accensione di candele profumate e bastoncini d’incenso.
Sala Stampa
pres Primo Piano