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Lettera aperta dei Presidenti degli Enti di Ricerca al Governo sulla manovra economico-finanziaria
ISS
Roma, 26 Maggio 2010
I Presidenti degli Enti pubblici di Ricerca, riuniti in seduta straordinaria, esprimono grande disagio e preoccupazione per il profilarsi di effetti fortemente negativi relativamente all’annunciata manovra economica che, qualora venga confermata rischia di compromettere gravemente l’attività specifica degli Enti con gravi ripercussioni sociali e economiche.
Gli enti di ricerca, infatti, svolgono un ruolo, non solo di promozione della conoscenza, ma di trasformazione delle nuove conoscenze in benefici produttivi.
Gli Enti, già in difficoltà nella competizione europea per l’assegnazione di risorse a causa del numero basso di ricercatori (3,3 per mille rispetto alla media europea del 6 per mille), rischiano, se queste misure verranno confermate un’ulteriore diminuzione delle risorse a disposizione per l’intero settore della ricerca.
Tra i tagli previsti è, infatti, particolarmente rischioso quello ipotizzato del 50% del personale a tempo determinato e il blocco del Turn Over che comporteranno non solo un grave conflitto sociale ma comprometteranno seriamente anche l’operatività degli Enti che si avvalgono in modo essenziale di queste professionalità per condurre i singoli progetti di ricerca.
I Presidenti pertanto, nella consapevolezza delle obiettive difficoltà attraversate dai sistemi finanziari di tutta l’Europa e anche, quindi, del nostro Paese, si dichiarano disponibili a ipotesi di riorganizzazione dell’intero sistema-ricerca purchè questo avvenga attraverso una capillare discussione e un confronto serrato con il Governo su questi temi in modo da identificare soluzioni che non danneggino ulteriormente un settore già in crisi.
Allo scopo i presidenti prima di procedere a soppressioni o forme di riorganizzazioni chiedono l’indizione di una Giornata nazionale della Ricerca come luogo simbolico e concreto per un dibattito proficuo sul suo futuro.
I Presidenti chiedono pertanto al Governo, nell’interesse superiore del Paese, almeno di non abbassare il livello attuale di competitività scientifica e, pertanto, di abrogare tali eventuali misure.
Sala Stampa
pres Primo Piano