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Mortalità infantile, un trend in discesa
Notevolmente diminuito nel corso degli ultimi 12 anni il numero dei bambini deceduti nel primo anno di vita. Dal 1990 al 2001 la mortalità infantile si è infatti ridotta del 41%, soprattutto grazie al miglioramento della qualità dell'assistenza al parto ed al bambino nel periodo perinatale. Il 75% dei decessi del primo anno, infatti, continua a interessare bambini che hanno meno di un mese di vita. Un fenomeno che vede maggiormente coinvolti i maschietti a scapito delle femminucce ed i bambini del Sud rispetto a quelli del Nord. Lo rivela un'indagine condotta dal Centro Nazionale Epidemiologia dell'ISS (CNESP), in collaborazione con l'ISTAT.
Se nel biennio 1990-1992, circa 80 bambini su 10.000 sono morti prima di compiere un anno, nel triennio che va dal 1999 al 2001 i decessi sono scesi a 50 per 10.000. Nel primo mese di vita, la maggior parte dei decessi, pari a più del 70%, è dovuta a complicanze di malattie insorte nel periodo perinatale, compreso tra il settimo mese di gravidanza e la prima settimana di vita del neonato. Ma purtroppo in questa fascia di età anche le malformazioni congenite rappresentano un fattore non trascurabile di mortalità : più del 26% dei decessi è infatti da ricollegare a questa causa. La mortalità infantile diminuisce da Nord a Sud, con una differenza tra aree marcata soprattutto nel primo mese di vita dove al Sud è circa doppia rispetto al Nord-Est.
Nel secondo anno di vita il rischio di morte è decisamente inferiore. Si contano appena 3 casi su 10.000 bambini e dal 1990 al 2001 si è registrata una diminuzione del 33%. A quest'età il motivo per cui i bambini muoiono più frequentemente è una malformazione congenita, motivo che da solo copre il 25% di tutti i decessi. Nel secondo anno di vita, inoltre, non si evidenziano particolari differenze tra aree geografiche.
Sala Stampa
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