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EATRIS apre il suo quartier generale ad Amsterdam
ISS 03/06/2013
Apre ad Amsterdam il 3 giugno la sede dello European Advanced Translational Research Infrastructure (EATRIS), l’organizzazione europea deputata al raggiungimento di un obiettivo ambizioso, ma fondamentale per la salute di tutti: accorciare le distanze che separano la ricerca medico-scientifica dalle sue applicazioni cliniche concrete, ovvero farmaci e strumenti diagnostici. Trasformando così, attraverso una più stretta cooperazione europea, i risultati ottenuti nei laboratori in benefici sostanziali per il paziente e il cittadino. L’Italia, rappresentata dall’ISS, su mandato del Ministero della Salute, ha un ruolo scientifico importante, tanto che il ruolo di Direttore scientifico di EATRIS è ricoperto da Giovanni Migliaccio, ricercatore dell’ISS.
L’attuale progresso nella ricerca accademica impiega molto tempo prima di poter essere tradotto in prodotti o trattamenti terapeutici e ciò comporta costi elevati. EATRIS è finalizzata proprio ad abbreviare questo percorso e a ridurre i costi che la ricerca scientifica deve affrontare, grazie alla cooperazione di oltre 60 prestigiose istituzioni accademiche che metteranno a disposizione le loro competenze tecniche, attrezzature e capacità nell’ambito della ricerca clinica per i ricercatori, gli esperti accademici e del mondo dell’industria. Tra di esse figurano organizzazioni di Paesi quali Finlandia, Italia, Repubblica Ceca, Estonia, Danimarca, Francia, Norvegia, Spagna, Olanda. In seguito alla decisione presa cinque anni or sono di fondare EATRIS, questa organizzazione ora apre le sue porte al mondo.
EATRIS presto acquisirà lo status di ERIC (European Research Infrastructure Consortium, Consorzio Europeo per le Infrastrutture di Ricerca), una nuova entità legale creata specificamente per l’esecuzione di progetti di ricerca congiunti a livello europeo.
IATRIS, il ruolo dell’Italia
Fin dall’esordio di EATRIS nel 2008, l’ISS ha portato avanti, a seguito dell’incarico congiunto del Ministero della Salute e del MIUR, il mandato di coordinare la partecipazione italiana a quest’opera. A tal fine, il nostro Istituto ha avviato, durante la fase preparatoria, la costruzione del nodo nazionale denominato IATRIS, (Italian Advanced Translational Research Infrastructure), coordinato da Filippo Belardelli, direttore del Dipartimento di Ematologia, oncologia e medicina molecolare. IATRIS comprende una rete di istituzioni di eccellenza nel panorama nazionale in grado di dare contributi specifici e complementari nell’area della medicina traslazionale.
Dal 2011 l’Italia partecipa alla fase che porterà EATRIS a divenire una ERIC.
Nel marzo 2011 è stata avviata dall’ISS una fase sperimentale di apertura di IATRIS, lanciata da un bando pubblicato sul sito
A febbraio 2012 è stato organizzato il workshop Promuovere la Medicina Traslazionale attraverso le Infrastrutture dedicate alla Salute e alla Ricerca
, in cui sono state illustrate le tre infrastrutture di ricerca europee EATRIS, ECRIN e BBMRI che hanno visto l’ISS giocare un ruolo di primo piano nella promozione e nel coordinamento della partecipazione italiana, e sono stati presentati i progetti pilota IATRIS. Nel corso del 2013 sarà valutata l’opportunità di lancio di ulteriori progetti pilota IATRIS in campi di particolare interesse scientifico e sanitario per il Paese.
Nel corso del 2012 la rete IATRIS si è espansa includendo al momento 16 centri. Oltre all’ISS, il Centro Regionale Indicatori Biochimici di Tumore - Consorzio Istituto Oncologico Veneto IRCCS (Venezia), il Centro di Medicina Rigenerativa “Stefano Ferrari” di Modena, l’Istituto Dermatologico San Gallicano (Roma), l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata (Roma), l’Istituto Mediterraneo per Trapianti e Terapie ad Alta specializzazione (Palermo), l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani (Roma), l’Istituto nazionale Tumori (Milano), l’Istituto Nazionale Tumori Fondazione “G. Pascale” (Napoli), l’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena (Roma), gli Istituti Ortopedici Rizzoli (Bologna), l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri (Milano), l’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele (Milano), l’Istituto Tumori Giovanni Paolo II (Bari), l’Istituto di Ricerca Diagnostica e Nucleare (Napoli), l’IMINET*.
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Centri Partecipanti:
Società consortile pubblico-privato Laboratorio di Tecnologie Oncologiche - HSR Giglio (LATO HSR-Giglio), Cefalù, Palermo
Istituto di Bioimmagini e Fisiologia Molecolare-Consiglio Nazionale delle ricerche (IBFM-CNR) (U.O. Genova, Cefalù)
Fondazione San Raffaele del Monte Tabor (HSR), Milano
Centro Bioimmagini Molecolari, Università di Milano Bicocca (UNIMIB), Milano
Università di Bologna, Policlinico S. Orsola-Malpighi (UNIBO), Bologna
Dipartimento di scienze radiologiche, Policlinico Umberto I, 'Sapienza' Università di Roma, Roma
Policlinico Universitario, Università di Messina (UNIME), Messina
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