Navigazione

  • Salta al Contenuto
  • Salta al Footer
  • Inglese
Accedi
iss-logo

Istituto Superiore di Sanità

Seguici su
  • Chi siamo
    Missione Dipartimenti Centri nazionali e Centri di riferimento Servizi tecnico-scientifici La nostra storia Organizzazione Comitato unico di garanzia Normativa Personale dell'ISS
  • Temi
    Alimentazione, nutrizione e sicurezza degli alimenti Clima, ambiente e salute Dipendenze Farmaci, vaccini e terapie avanzate Fertilità Genere e salute Governo clinico, SNLG e HTA Malattie croniche e invecchiamento in salute Malattie infettive, HIV Malattie neurologiche Malattie rare Prevenzione e promozione della salute Protezione dalle radiazioni Salute della donna, del bambino e dell’adolescente Salute globale e disuguaglianze Salute mentale Sanità pubblica veterinaria Sostanze chimiche e tutela della salute Tecnologie innovative per la salute e telemedicina Tumori
  • Attività
    Basi di dati Collaborazioni internazionali Comitato Etico Nazionale Formazione ISS-G20 Laboratorium Laboratori di riferimento Linee guida Museo Organismo Notificato Progetti Pubblicazioni Registri e sorveglianze Reti Scuola Sperimentazione clinica di Fase I
  • Servizi
    Aule Bandi e concorsi Biblioteca Patrocini Proprietà intellettuali e IPTT Tariffe dei Servizi a terzi
  • Pubblicazioni
    Pubblicazioni Annali Bollettino epidemiologico nazionale Notiziario Rapporti ISTISAN Rapporti ISS Sorveglianza Rapporti ISS COVID-19 Rapporti ISS COVID-19 in English Rapporti ISS COVID-19 en Español Monografie ISTISAN Congressi Strumenti di riferimento Beni storico-scientifici Dispense per la scuola Consensus ISS Opuscoli Video storici Pubblicazioni cessate
  • Sala stampa
    Home Page Chi siamo e Cosa facciamo Primo piano News Comunicati stampa Rassegna stampa Speciale COVID-19 Iniziative e progetti Digitale
  • Eventi
    Convegni e seminari Eventi divulgativi Webinar
  • ISSalute
  • Amministrazione trasparente
  • Bandi di gara
  • Protezione dei dati

Home

CS n. 3/2012 - Una tossina di Escherichia coli come possibile cura per la Sindrome di Rett

Pubblicato 17/04/2012 - Modificato 10/02/2020

ISS 16 Aprile 2012

Si aprono nuovi possibili scenari nella lotta alla Sindrome di Rett, grave malattia del neurosviluppo per la quale non esiste a tutt’oggi una cura. È di oggi infatti la pubblicazione sulla rivista PLoS ONE di uno studio, condotto dai ricercatori dei Dipartimenti del Farmaco e di Biologia Cellulare e Neuroscienze dell’Istituto Superiore di Sanità, in cui si evidenzia uno dei meccanismi alla base delle attività di una tossina prodotta dal batterio Escherichia coli (il CNF1) sulla plasticità del sistema nervoso.

I risultati si sono rivelati incoraggianti – commenta il Presidente dell’ISS, professor Enrico Garaci – in quanto aprono la strada alla possibilità di un’applicazione terapeutica della tossina CNF1 nella sindrome di Rett ma anche in altre malattie rare con deficit cognitivi e motori. Gli studi più recenti hanno condotto alle prime dimostrazioni in vivo del ruolo di questa sostanza e hanno quindi una maggiore rilevanza translazionale.

Nello studio pubblicato oggi su PLoS ONE si dimostra come il trattamento con il CNF1 di astrociti (cellule gliali da sempre considerate ancelle dei neuroni ma il cui ruolo nella funzionalità cerebrale si va progressivamente rivalutando) sia in grado di favorire la crescita in vitro dei neuroni coltivati al loro fianco nonché la formazione di sinapsi (sinaptogenesi).

L’azione a livello astrocitario del CNF1 costituisce una caratteristica importante di questa molecola proteica, poiché la rende un prezioso strumento nella messa a punto di terapie mirate non solo per la sindrome di Rett ma anche per tutte quelle caratterizzate da anomalie astrocitarie. Come nel caso di altre sostanze prodotte da specie microbiche (si pensi ad esempio alla neurotossina botulinica, la cui applicazione spazia dalla cosmesi alla patologia muscolare e al trattamento delle patologie algiche), la tossina di Escherichia coli conferma dunque che l’azione a livello cellulare di prodotti naturali quali le tossine di origine batterica può avere ricadute molto importanti in campo medico.

Il proseguimento della ricerca – spiega la dottoressa Carla Fiorentini, coordinatrice del gruppo multidisciplinare in ISS che studia il CNF1 - prevede lo studio degli effetti di questa tossina su altri modelli animali, sia di patologie neurodegenerative, quali l’Alzheimer, sia di alterazioni del neurosviluppo, associate a disabilità intellettiva e/o motoria. Obiettivo cruciale e finale dei nostri studi è ovviamente l’avvio della sperimentazione nell’uomo. Quest’ultimo punto richiede la sintesi del CNF1 secondo le Good Manufacturing Practice e lo svolgimento delle varie procedure necessarie per la richiesta di autorizzazione di uno studio di fase I del prodotto da parte di Laboratori accreditati.

Lo studio conferma il ruolo-chiave della tossina, già emerso in un lavoro pubblicato poche settimane fa su Neuropsychopharmacology: in questo caso i ricercatori ISS hanno dimostrato come in topi transgenici, modello per la Sindrome di Rett, la tossina riesca a combattere le alterazioni a livello degli astrociti così come i problemi cognitivi e i deficit di coordinazione motoria tipici della patologia.


Sala Stampa

pres Comunicati stampa

Istituto Superiore di Sanità

I NOSTRI CONTATTI

Viale Regina Elena 299, 00161 – Roma (I)
Partita I.V.A. 03657731000
C.F. 80211730587
Telefono: 06 4990 1
Fax: 06 4938 7118
PEC: protocollo.centrale@pec.iss.it
Mail: web@iss.it

PRIVACY

Informazioni per la privacy
Contatti
Cookie policy

ATTIVITÀ

Basi di dati
Collaborazioni internazionali
Comitato Etico Nazionale
Eventi
Formazione
Laboratori di riferimento
Linee guida
Organismo Notificato
Progetti
Pubblicazioni
Registri e sorveglianze
Scuola
Sperimentazione clinica fase I

SERVIZI

Aule
Bandi e concorsi
Biblioteca
Patrocini
Tariffe dei servizi a terzi

ACCESSIBILITÀ

Dichiarazione di accessibilità


Seguici su:

Accessibilità: form di segnalazione di prima istanza per questa pagina | Note Legali | Sitemap