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Demenze, l’ISS presenta le prime Linee Guida sull’uso della diagnostica per immagini
ISS 1/10/2010
Le demenze rappresentano un problema rilevante - e che si appresta a divenirlo sempre più dato il progressivo invecchiamento della popolazione- di sanità pubblica. Sia perché coinvolge sempre più famiglie alle prese talvolta con patologie ingestibili a casa, sia perché richiede una rete integrata e qualificata di servizi sanitari e socio-assistenziali. Oggi in Italia le persone affette da demenza sono circa un milione, con un’incidenza annua di circa 150-200 mila nuovi casi. Nello specifico si tratta del 5% della popolazione sopra i 65 anni e del 30% sopra gli 85.
Nonostante la rilevanza del fenomeno, non esiste allo stato attuale omogeneità all’interno delle strutture sanitarie, circa l’iter diagnostico per immagini relativamente all’uso combinato di metodiche radiologiche (RM-TC) e di medicina nucleare (SPECT-PET) per la diagnosi di demenza. In questo contesto, l’Istituto Superiore di Sanità presenta, nel corso di un incontro che si svolge il 1° ottobre nell’Aula Pocchiari dell’ISS, le Linee Guida sull’impiego delle tecniche di imaging nelle demenze
. Allo scopo di individuare i metodi diagnostici più idonei e di formulare raccomandazioni basate su prove di efficacia tali da ottimizzare al meglio le risorse economiche disponibili.
Le demenze
Col termine di demenze si intende un vasto gruppo di patologie - tra cui il morbo di Alzheimer, la demenza vascolare, quella fronto-temporale, quella a corpi di Levy e così via – in cui il principale fattore di rischio è dovuto all’età. I numeri non lasciano ben sperare: oggi nel mondo vivono 650 milioni (400 milioni nei Paesi in via di sviluppo) di ultrasessantacinquenni, e 21,4 milioni di ultraottantenni; stando al trend di progressivo invecchiamento della popolazione generale si è calcolato che nel 2025 le persone con più di 65 anni saranno 1,2 miliardi (840 milioni nei Paesi in via di sviluppo), pari al 29% della popolazione europea e al 35% di quella italiana, mentre nel mondo gli individui con oltre 80 anni saranno 35,7 milioni.
Gli studi epidemiologici, inoltre, stimano nella fascia di età superiore a 65 anni una prevalenza del 6,4% di tutte le demenze. In Europa è stato stimato un incremento di questa prevalenza dall’1,6% nella fascia 65-69 anni al 22,1% in quella maggiore di 90 anni negli uomini e dall1% al 30,8% nelle donne.