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Cs n°11/2009 - La prima mappatura nazionale delle Malattie Rare in Italia
ISS 07/10/09
Cinque persone ogni 10 mila abitanti in Italia sono affette da una qualche malattia rara.
Grazie al lavoro del Centro Nazionale Malattie Rare oggi sono stati fotografati in Italia 70 mila casi. Tante infatti sono le segnalazioni pervenute dalle Regioni al Registro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità, illustrate oggi nel corso del Convegno Rete nazionale Malattie rare: il Registro Nazionale e i Registri Regionali
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E’ la prima volta che si possono fornire dei dati ufficiali e accertati riguardo una stima delle Malattie Rare nel nostro Paese – afferma Enrico Garaci, Presidente dell’ISS – Pur essendo consapevoli che si tratta di una cifra sicuramente sottostimata, poiché non tutte le Regioni hanno ancora inviato i loro dati al nostro Centro si tratta, nel contesto delle Malattie Rare, di acquisizioni importanti e significative che testimoniano comunque una buona copertura territoriale visto che il 62% della popolazione residente in Italia risulta coperta dal Registro Nazionale.
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Tra i problemi chiave di questi pazienti che vengono identificati da questi dati c’è sicuramente quello della migrazione sanitaria, particolarmente significativo per questi malati.
Non sono poche 400 patologie censite e 70.000 schede valutate – osserva il Presidente - sono cifre uniche nel panorama internazionale.
Stiamo inoltre lavorando per un aggiormento a breve con i dati delle sette regioni che mancano ancora all’appello del nostro Registro - aggiunge Garaci – ma quello di oggi è un risultato importante ottenuto grazie al nostro Centro Nazionale Malattie Rare che, con l’ausilio di un software sofisticatissimo, attraverso i corsi di formazione rivolti agli operatori sanitari locali, e soprattutto con l’instancabile lavoro dei Registri Regionali, ha fornito un quadro complessivo di questo fenomeno poiché la copertura del 62% del territorio, in un quadro epidemiologico così complesso, appare comunque significativa per disegnare i tratti fondamentali dell’universo delle malattie rareE’ molto frequente il caso in cui la Regione in cui viene fatta la diagnosi di malattia rara sia diversa da quella di residenza del paziente e quindi da quella che lo prende in carico a diagnosi avvenuta - spiega Domenica Taruscio, Direttore del Centro Nazionale Malattie Rare dell’ISS – Ciò significa che nel 20% dei casi per ottenere una diagnosi bisogna andare fuori dalla propria regione e che questi
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aumentano al crescere dell’età dei pazienti stessi. Il Registro contiene inoltre molte informazioni sul percorso sanitario dei malati e per questo, infatti, è un forte indicatore dei loro bisogni – aggiunge la Taruscio – La sua lettura ci può fornire senz’altro una chiave interpretativa per capire quale possa essere per loro un’assistenza sanitaria adeguata
Il Registro Italiano Malattie Rare è oggi uno strumento epidemiologico con elevate potenzialità informative e unico nel panorama internazionale. Abbiamo raccolto informazioni su 435 patologie definite rare presenti Italia – spiega la Taruscio – nessun Paese ha questa ricchezza di informazioni riguardo queste malattie poiché si tratta di una sorveglianza che riguarda contemporaneamente numerose e diverse patologie dalla SLA alla sindrome di Prader Willi. Un lavoro paziente e complesso, di raccordo e armonizzazione di realtà eterogenee e a volte distanti tra loro, difficili da riunire sotto un unico cappello. E’ per questo che i risultati di questi sforzi che oggi presentiamo e che sono stati resi possibili soprattutto dalle Regioni che hanno collaborato sono così significativi e riescono ad essere rappresentativi di questa realtà così difficile da organizzare in modo sistematico come richiedono le regole della sorveglianza epidemiologica
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Il problema diagnosi
Secondo i dati del registro, inoltre, se per il 58,8% del campione l’intervallo di tempo tra i primi sintomi e il momento della diagnosi è stato pari a meno di un anno, per il 18,4% è passato tra uno e 5 anni e per il 22,8% ci sono voluti più di 5 anni per ottenere una diagnosi. Un’incertezza, questa, che di sicuro va a scapito della qualità di vita, lasciando progredire la malattia per troppo tempo. In media possiamo dire che la diagnosi avviene a 30 anni per il 45% dei maschi e per il 55% delle donne.
La mappa delle malattie
In totale sono state segnalate 435 diverse malattie rare, di cui le più frequenti sono rappresentate dai difetti ereditari della coagulazione (poco più di 6 mila casi, pari al 9% delle segnalazioni), seguite dalle connettiviti indifferenziate (poco più di 4 mila casi, ovvero il 6,6%), dalle anemia ereditarie (poco meno di 3 mila casi, il 4%) e dalla sclerosi laterale amiotrofica (2.392 casi, pari al 3,6% del totale). Ancora a seguire: le neurofibromatosi (2.036 casi, il 3,1%), le alterazioni congenite del metabolismo del ferro (2.008 casi, il 3%) e una malattia dell’occhio chiamata cheratocono (1.662 casi, il 2,5%).
Tra i bambini i gruppi di malattie rare più diffusi sono: le malformazioni congenite (27%), le malattie del sangue e degli organi ematopoietici (22%) e le malattie delle ghiandole endocrine, della nutrizione, del metabolismo e i disturbi immunitari (22%).
Il Centro Nazionale Malattie Rare, la missione e le attività
Due Registri Nazionali, un Telefono Verde, vari progetti europei, attività di ricerca, monitoraggio e consulenza. Ecco il lavoro svolto dal CNMR.
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