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Comunicato n°3 - 2009 - ISS: dai gemelli, evidenze sull’origine genetica dell’attitudine positiva verso se stessi, la vita ed il futuro
ISS 24 /04/ 2009 - Autostima, soddisfazione di vita e ottimismo, risorse individuali preziose per affrontare positivamente il mondo che ci circonda, potrebbero condividere una base genetica comune. È quanto emerso per la prima volta da uno studio pubblicato sulla rivista Behavior Genetics, coordinato dall’ISS (reparti di Epidemiologia, Genetica e Salute Mentale del CNESPS), in collaborazione con i Dipartimenti di Psicologia delle Università “La Sapienza” di Roma, “Bicocca” di Milano e con l’Università di Stanford (California – USA).
La ricerca, che ha coinvolto 428 coppie di gemelli, monozigoti e dizigoti, tra i 23 e i 24 anni, iscritte al
“Ma il risultato davvero innovativo dello studio – aggiunge Corrado Fagnani, ricercatore del Registro Nazionale Gemelli che ha sviluppato i modelli matematici per questo lavoro - è sicuramente rappresentato da un’elevata correlazione genetica e da una bassa correlazione ambientale riscontrata tra autostima, soddisfazione di vita e ottimismo. I fattori genetici, quindi, sembrano essere largamente condivisi da queste attitudini caratteriali, mentre le esposizioni ambientali potrebbero essere specifiche per ciascuno dei tratti. In tal senso, i risultati indicano che interventi di tipo ambientale, intesi a promuovere la salute mentale, potrebbero avere una maggiore influenza su specifici aspetti del benessere psicologico”.
Stando alla definizione di salute mentale dell’OMS come “uno stato di benessere in cui l’individuo ha coscienza delle proprie capacità, riesce ad affrontare il normale stress della vita quotidiana, è in grado di lavorare in maniera produttiva e proficua e di dare un contributo alla propria comunità”, i risultati di questo studio possono costituire la base per future ricerche finalizzate a individuare varianti geniche predisponenti contemporaneamente all’autostima, alla soddisfazione di vita e all’ottimismo. “Questi tratti – conclude la Stazi - potrebbero rappresentare, relativamente alla salute mentale, le dimensioni fondamentali di una “sindrome da attitudine positiva”, in grado di proteggere l’individuo dalla depressione, che vede proprio in un atteggiamento negativo verso se stessi, la vita e il mondo le sue caratteristiche peculiari”.
La Banca Biologica del Registro Nazionale Gemelli
Nel 2006 è sorta la Banca biologica del Registro Nazionale Gemelli presso il Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS) dell'Istituto Superiore di Sanità nell’ambito del progetto EuroClot (Genetic regulation of the end-stage clotting process that leads to thrombotic stroke), 6° Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico dell'Unione Europea.
Il progetto prevede l'arruolamento di soggetti volontari con la raccolta di sangue e/o saliva e di informazioni sullo stato di salute e gli stili di vita. I risultati delle analisi del DNA e di altri parametri biologici indicati nei protocolli, insieme all’analisi dei dati clinici e degli stili di vita, contribuiranno a fornire risposte scientifiche sulle relazioni tra le nostre caratteristiche biologiche, sia normali sia patologiche, e i nostri geni, gli stili di vita e l’ambiente in cui viviamo.
Attualmente, la Banca biologica del Registro conserva materiale raccolto da 1.200 persone gemelle e non, di varie fasce di età, residenti in diverse aree geografiche del Paese, che hanno donato partecipando a vari progetti di ricerca. Tra i progetti di maggior rilievo, il Progetto internazionale EuroClot, che nel 2006 ha raccolto sangue intero di 248 gemelli per lo studio dei fattori di rischio cardiovascolare per l’ictus; il Progetto internazionale GEHA (GEnetics of Healthy Ageing), che dal 2004 ha raccolto sangue intero e tamponi di saliva da 297 persone fra coppie di gemelli o fratelli ultranovantenni e da individui (controlli) non parenti dei soggetti longevi di età compresa tra i 50 e i 70 anni, per un totale di circa 1.400 campioni immagazzinati di siero, globuli bianchi e sangue.
E’ ancora in corso la raccolta di saliva, nell’ambito dello studio italiano multicentrico “Diabete tipo 1 nei gemelli”, prelevata finora da circa 40 coppie di gemelli, di cui almeno uno affetto da diabete tipo 1 insorto in età pediatrica. Uno studio sulla funzionalità tendinea della spalla e fattori genetici, condotto in collaborazione con la Clinica Ortopedica dell’Università Sapienza di Roma, ha permesso nel 2008 l’arruolamento di una trentina di coppie di gemelli ultracinquantenni residenti a Roma. E’ in corso, infine, una vasta raccolta di materiale biologico presso mamme di gemelli con meno di 5 anni, nell’ambito dello studio “Acido folico e gravidanze gemellari”, avviato nel 2007, che intende verificare l’eventuale ruolo dell’acido folico, assunto prima del concepimento e durante la prima fase della gravidanza, nell’instaurarsi di gravidanze gemellari.
Sala Stampa
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