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Identificato nuovo gene responsabile della sindrome di Noonam
Iss, 3 Agosto 2007
Identificato un nuovo gene (RAF1) responsabile, quando mutato, di una delle malattie dello sviluppo più frequenti, la sindrome di Noonan. Le mutazioni in questo gene, che codifica per una proteina che svolge un ruolo importante nel controllo del differenziamento e della proliferazione cellulare, sono alla base di una forma particolarmente severa di questa malattia, associata a cardiomiopatia ipertrofica. La scoperta consentirà di identificare i pazienti a rischio per l’insorgenza di questa grave cardiopatia, guidarne il follow-up e aprire la strada a possibili terapie farmacologiche. La ricerca, condotta da un gruppo internazionale di ricercatori coordinati da Marco Tartaglia dell’Istituto Superiore di Sanità di Roma e Bruce D. Gelb della Mount Sinai School of Medicine di New York, finanziata nell’ambito del progetto di collaborazione Italia-USA per le malattie rare e con il sostegno di Telethon, è stata pubblicata su Nature Genetics.
Bassa statura, dismorfismi facciali, collo corto, torace malformato: sono questi i tratti a prima vista più evidenti di un bambino affetto da sindrome di Noonan. La malattia, descritta per la prima volta all’inizio degli anni sessanta da Jacqueline Noonan, cardiologa pediatra dell’Università del Kentucky, ha un’incidenza di 1:1.000-1:2.500 nati ed è una delle più frequenti condizioni sindromiche associate a difetti cardiaci congeniti. La sindrome di Noonan è una malattia genetica a trasmissione autosomica dominante. L’80% dei bambini affetti soffre di gravi malformazioni cardiache, circa 1/3 presenta un lieve ritardo mentale, mentre più frequenti sono i disturbi comportamentali e di apprendimento. Nel 50% dei casi si tratta di una condizione sporadica, cioè non ereditata dai genitori. Con l’identificazione di RAF1, sale al 65% la proporzione di pazienti affetti per i quali è nota la causa molecolare della malattia.
Nello studio appena pubblicato, i ricercatori hanno sfruttato le conoscenze acquisite dal sequenziamento dell’intero genoma umano per analizzare un pannello di geni potenzialmente coinvolti nel meccanismo patogenetico della malattia. L’analisi molecolare, condotta sul DNA di 231 pazienti, per i quali non si conosceva la causa della malattia, ha portato all’identificazione di mutazioni del gene RAF1 nell’8% dei soggetti affetti.
Il gene in questione – affermano i due studiosi - codifica per una proteina intracellulare che svolge un ruolo cruciale in una via di trasduzione del segnale coinvolta in numerosi processi biologici, quali la proliferazione e il differenziamento cellulare. La maggioranza delle mutazioni identificate destabilizzano la forma inattiva della proteina causando, in ultima analisi, l’iperattivazione della via
. I bambini con sindrome di Noonan che presentano un difetto in RAF1 mostrano caratteristiche cliniche peculiari con una elevata prevalenza di cardiomiopatia ipertrofica. Questa cardiopatia è una grave malattia del muscolo cardiaco caratterizzata da un marcato aumento dello spessore della parete del cuore che interferisce con la normale funzionalità cardiaca. Mentre le forme più lievi possono essere trattate farmacologicamente, l’aspetto evolutivo della patologia può portare a forme particolarmente severe che richiedono interventi chirurgici o trapianto.
Sala Stampa
pres News