Home
Nota stampa 2/2004 - Accordo Italia-USA, insieme contro il cancro
Dal laboratorio direttamente alla clinica. Partono i primi due progetti Italia - Usa finalizzati alla messa a punto di tecniche di diagnosi precoce e di nuove classi di farmaci basati sullo studio delle proteine delle cellule tumorali. Le ricerche, oggi illustrate per la prima volta in occasione del workshop Cancer Pharmacogenomic e per la cui realizzazione è stata costituita un'apposita rete di centri clinici, sono frutto dell'accordo Italia-Usa, siglato nel marzo 2003 dal Ministro della Salute Girolamo Sirchia e dal Segretario del Dipartimento della Sanità e dei Servizi umani degli Stati Uniti d'America Tommy G.Thompson.
L'accordo tra l'Italia e gli Stati Uniti includeva tra le aree d'intervento quella oncologica con l'obiettivo di costruire un progetto di ricerca i cui risultati sarebbero stati di immediato impatto sulla clinica. I progetti, infatti, sono già collegati con qualificati centri clinici italiani, coordinati dall'Istituto Superiore di Sanità che lavora di concerto con i laboratori statunitensi, per la prima volta strettamente collegati in un unico progetto finanziato dal Ministro della Salute con 10 milioni di euro e da uno specifico obiettivo: trasferire i risultati sul letto del paziente.
Una nuova classe di farmaci basati su geni oncosoppressori detti MicroRNA, geni che giocano un ruolo chiave nella regolazione della proliferazione, della differenziazione e della morte di tutte le cellule, quelle normali e quelle neoplastiche, è l'obiettivo di uno dei due studi finalizzato alla messa a punto di una nuova generazione di molecole antitumorali. Molecole in grado di attivare proteine capaci di sopprimere le cellule tumorali e quindi di bloccare la neoplasia. Si tratta di una delle frontiere più promettenti e avanzate della ricerca contro il cancro, quella che, attualmente, potrebbe dare i risultati a più breve termine e, probabilmente, tra i più significativi.
L'altro progetto prevede la costruzione di una Biobanca nazionale con sede presso l'Ospedale Maggiore di Milano che conterrà i sieri di pazienti oncologici, consentendo così agli esperti di studiare le proteine contenute in essi. L'obiettivo principale dello studio dei sieri, attualmente quelli di pazienti affetti da carcinoma ovarico, è quello di identificare proteine espresse nelle cellule tumorali che possano funzionare da markers in grado di predire la neoplasia a uno stadio precocissimo.