Indietro Gestione clinico-terapeutica del nevo displastico ​​(RBPCA GRADE)

Pubblicata: 12/06/2025 - ultimo aggiornamento: 12/06/2025

Produttori

ENTE CAPOFILA: ADOI - Associazione Dermatologi-venereologi Ospedalieri Italiani e della Sanità Pubblica

SOGGETTI COLLABORATORI:
Dipartimento di Epidemiologia del Sistema Sanitario Regionale - ASL Roma1 / Regione Lazio
Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse - SIDEMAST
Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citopatologia Diagnostica – SIAPEC
Associazione Italiana Dermatologi Ambulatoriali -AIDA
Associazione Italiana di Oncologia Medica – AIOM
Associazione Italiana Tecnici Di Istologia E Citologia – AITIC
Hospital & Clinical Risk Managers – HCRM
Intergruppo Melanoma Italiano – IMI
Società Italiana Citologia – SICI
Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica – SICPRE
Società Italiana di Dermatologia Chirurgica e Oncologica – SIDCO
Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni – SIMLA
Società Italiana di Telemedicina - SIT

Abstract

Allo stato attuale non esistono indicazioni univoche che definiscano il management del paziente con nevo displastico: tale vacatio porta storicamente molti specialisti, dermatologi e non, a praticare o richiedere un ulteriore intervento di allargamento della lesione diagnosticata come nevo displastico, anche quando è già stata completamente asportata, trattandola di fatto come un melanoma in situ. Questa tendenza genera quindi un incremento notevole del numero di interventi, con conseguente allungamento delle liste d’attesa dermato-chirurgiche. Pertanto, ridurre il numero di allargamenti non appropriati avrebbe un forte impatto sull’accorciamento delle liste d’attesa dermato-chirurgiche, oltre all’impatto fisico e psicologico che un secondo intervento avrebbe sul singolo paziente. Esiste ampia letteratura scientifica recente che indica tuttavia come non necessario l’allargamento (o radicalizzazione) di una lesione cutanea diagnosticata istologicamente come nevo displastico, sia con displasia (atipia) di basso grado che di alto grado, soprattutto se già completamente asportata.

Obiettivi

Fornire allo specialista dermatologo o ad altro specialista indicazioni chiare su come gestire un paziente a cui è stata asportata una lesione cutanea refertata istologicamente come nevo displastico. Le presenti raccomandazioni porteranno benefici per i pazienti ai quali è stato asportato un nevo displastico nei seguenti termini:

  • evitare una inopportuna doppia escissione, e di conseguenza riduzione dei costi indiretti a carico del paziente;
  • riduzione dell’impatto psicologico del paziente relativo al doppio intervento, qualora potesse essere evitato;
  • riduzione degli esiti estetici impattanti.

Inoltre, porteranno benefici al sistema sanitario in termini di riduzione della spesa e delle liste di attesa.

Le RBPCA si applicano a tutti i pazienti a cui è stata asportata una lesione cutanea refertata istologicamente come nevo displastico, indipendentemente dall’età, dal genere e dalla condizione clinica generale del paziente.

Numero di raccomandazioni elaborate: 1

GRIGLIA DI VALUTAZIONE RBPCA

Gestione clinico-terapeutica del nevo displastico

Condizioni preliminari

Dimensioni

Esito

Codice RBPCA

Gruppo riportato

Metodo chiaro

COI

Revisione esterna

D1

D2

D3

RBPCA Pubblicabile

00013

★★★★

★★★

★★★

SI