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Settant’anni dopo il bombardamento di San Lorenzo che colpì anche l’ISS
ISS 18 luglio 2013
Da 6.000 metri di altezza sulla verticale dello scalo merci San Lorenzo “Lucky Lady” sgancia le prime bombe che toccano il suolo del quartiere. Erano le 11.03 del 19 luglio 1943: era iniziato il primo bombardamento degli alleati angloamericani su Roma. Il bombardamento danneggiò anche l’edificio centrale dell’Istituto Superiore di Sanità. L’evento che si terrà il 18 luglio in ISS, è svolto nell’ambito della tre giorni commemorativa
organizzata dall’ANPI a livello territoriale.
Obiettivo del bombardamento è lo scalo di S. Lorenzo e altri punti strategici. Dopo un primo passaggio, i bombardieri ricevono l’ordine di lanciare mirando strettamente alle nubi di polvere, al fumo e agli incendi, ma la zona coperta da polveri e fumi s’allarga sempre di più ad ogni ondata e, inevitabilmente, i grappoli di bombe finiscono fino a cinquecento metri di distanza dallo scalo. Viene investito in pieno il quartiere San Lorenzo, vengono centrati il piazzale del Verano e l’adiacente piazzale San Lorenzo.
Alla fine saranno 4.000 le bombe (circa 1.060 tonnellate) sganciate su Roma, colpendo i quartieri San Lorenzo (il più colpito con 717 vittime), Prenestino, Tiburtino, e Tuscolano, provocando circa 3.000 morti ed 11.000 feriti, 10.000 case distrutte e 40.000 cittadini senza tetto.
Dopo quel primo bombardamento ne seguirono altri 51 fino alla liberazione di Roma.
Sirene del sistema di allarme antiaereo
Durante gli anni della Guerra diverse sirene del sistema di allarme antiaereo furono dislocate sui tetti dei palazzi più alti in diversi quartieri della città di Roma con la funzione di allertare la popolazione delle incursioni aeree.
La popolazione allertata dal suono cupo delle sirene che annunciava l’arrivo dei bombardieri, raggiungeva i rifugi sotterranei, il più vicino luogo di ricovero, e attendeva lì il termine delle incursioni aree e dei bombardamenti.
Una delle sirene di allarme antiaereo del quartiere San Lorenzo fu posizionata sul tetto dell’edificio centrale dell’Istituto Superiore di Sanità. Uno dei poster della mostra fotografica organizzata all’ISS va vedere la sirena come è oggi, in discreto stato di conservazione. La sirena appartiene al Ministero dell’Interno. Gli impianti delle sirene erano azionati da una centrale di controllo posizionata nei sotterranei del Palazzo del Viminale. Durante la mostra si può anche visionare la documentazione della ditta produttrice delle sirene La Sonora
di Garbagnate Milanese, in attività dal 1911. Nel 1940 “La Sonora” ottenne una certificazione di prodotto dal Ministero della Guerra.
Il programma e il poster del Convegno è scaricabile
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