Open Access, l’esperienza dell’ISS e la collaborazione con l’America Latina
Pubblicato 15/10/2009
- Modificato 10/02/2020
ISS 15/10/2009
Si svolge all’Istituto Italo-Latino Americano (IILA), con sede a Roma, il 19 ottobre 2009, il primo incontro di collaborazione tra l’IILA e l’Istituto Superiore di Sanità per promuovere il progetto europeo NECOBELAC (Network of Collaboration Between Europe and Latin America-Caribbean Countries), mirato alla promozione e divulgazione di metodi di scrittura scientifica condivisibili e di modelli di pubblicazione ad accesso aperto (il cosiddetto Open Access
) dei risultati della ricerca in materia di tutela della salute pubblica.
Nel corso dell’incontro, organizzato non a caso durante la settimana internazionale dell’Open Access che prevede svariate iniziative a livello europeo per l’accesso aperto dell’informazione scientifica, saranno organizzati collegamenti in videoconferenza con la Commissione Europea e oltreoceano con i Paesi del Sud America.
Il progetto NECOBELAC
Il progetto, unico nel suo genere e della durata di 3 anni (partito il 1° febbraio scorso), è coordinato dall’ISS ed è finanziato nell’ambito del 7° programma quadro dell’Unione Europea. Nasce allo scopo di produrre e divulgare informazione scientifica riguardante la salute di tutti, e a tal fine ha portato alla costituzione di una rete di collaborazione tra le istituzioni che nei Paesi dell’Europa, in quelli dell’America Latina e dei Caraibi operano nel settore dell’informazione in sanità pubblica. Nell’ambito di questo network, è prevista la diffusione di metodi di scrittura scientifica, di modelli di pubblicazione ad accesso aperto dei risultati delle ricerche attraverso corsi di formazione a favore di tutte le parti interessate, vale a dire gli autori delle pubblicazioni, gli editori, esperti dell'informazione e della comunicazione, i decisori politici.
Cos’è l’Open Access
Il sapere è per tutti. E’ questa la convinzione che sta alla base del movimento mondiale dell’Open Access, ovvero di una serie di iniziative volte a rendere l’informazione scientifica disponibile a tutti gratuitamente online. Come? Fondamentalmente attraverso 2 strategie:
- la pubblicazione di riviste ad accesso libero (ne sono un esempio la Public Libary of Science e BioMed Central) da parte di editori aderenti al movimento che non fanno pagare il servizio di accesso online, scegliendo altre forme di pagamento;
- l’auto-archiviazione da parte degli scienziati dei propri articoli in archivi aperti liberamente accessibili online.
L’ISS ha il più importante archivio digitale per la biomedicina in Italia, al quale aderiscono anche alcuni IRCCS.
Per saperne di più, si può consultare
OA-wiki che ha lo scopo di offrire un unico punto di accesso alle principali informazioni sull’Open Access, partendo dallo scenario internazionale, ma con particolare attenzione alla realtà italiana.
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