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I Quaderni della collana “I beni storico-scientifici dell’ISS”: gli strumenti che hanno accompagnato la storia dell’Istituto catalogati in due preziose raccolte
ISS - 12/12/2007
Nel corso del Convegno Storie e memorie dell’Istituto Superiore di Sanità
, il terzo sulla salvaguardia del patrimonio culturale dell’ISS, verranno presentati i Quaderni
dell’ISS, una collana di monografie che poggia su un lavoro di recupero, conservazione e catalogazione degli strumenti di interesse storico-scientifico dell’ISS.
Strumenti che hanno rappresentato la realizzazione materiale di un’idea, di un concetto, di una teoria e che rendono testimonianza di una straordinaria manualità senza dubbio necessaria in tempi in cui le macchine non avevano ancora sostituito molte delle attività umane e che ora, proprio per tale motivo, è invece andata perduta. In virtù di tutto questo, i Quaderni presentano un valore aggiunto rispetto agli strumenti scientifici di per sé, ovvero al loro utilizzo nei laboratori. I Quaderni, in altre parole, e il Convegno in generale, documentano il significato culturale di questi oggetti ricostruendone e valorizzandone le finalità scientifiche attraverso testimonianze e contributi storici. In tal modo, attraverso questi oggetti è possibile ricostruire i tratti salienti dello sviluppo della ricerca biomedica nel nostro Paese.
Come nasce il progetto
Nei primi anni Novanta si era creata la giusta atmosfera, ovvero il giusto interesse, per poter dar corpo a un’idea del genere. Innanzitutto su iniziativa dell’allora Ministro per l’Università e la Ricerca scientifica e tecnologica, Antonio Ruberti, era entrata in vigore nel 1991,la legge per la diffusione della cultura scientifica; inoltre non poche erano le richieste all’ISS da parte di musei per poter avere in prestito tali strumenti. Insomma era sorto un generale clima di interesse che, unitamente ad un problema sempre più pressante di ridistribuzione dello spazio interno all’Istituto, che spingeva a dismissioni degli oggetti poco controllate, contribuì all’istituzione nel 1998 di una Commissione consultiva per lo studio dei beni di interesse storico-scientifico dell’ISS, dopo che ne era stata fatta un’ampia ricognizione. Durante la quale era emerso che ad aver conservato la collezione più bella e più grande di strumenti era stato il Laboratorio di fisica, a cui appartiene, infatti, oltre la metà degli 800 strumenti presenti tutt’ora in ISS, risalenti alcuni perfino al periodo tra il 1925 e il 1935, dell’Ufficio del Radio del Regio Istituto Fisico dell’Università di Roma sito in via Panisperna. Gli altri si riferiscono alle successive attività presso l’attuale Istituto Superiore di Sanità fino agli anni Cinquanta. La catalogazione, consistente in schede descrittive e immagini fotografiche, è stata realizzata tra il 2001 e il 2002, in collaborazione col Dipartimento di fisica dell’Università La Sapienza, prendendo la forma di un CD-ROM.
Dopo il CD-ROM, è stato prodotto il primo Quaderno dell’ISS, a cura di Giorgio Bignami e Amilcare Carpi De Resmini, intitolato I Laboratori di Chimica Terapeutica
, nel periodo della direzione di Daniel Bovet (1947-1964), e poi il secondo Quaderno Microanalisi elementare organica - Collezione di strumenti
, a cura di Anna Farina e Cecilia Bedetti, dedicato al laboratorio di Microanalisi elementare organica, istituito presso l’Istituto Superiore di Sanità a partire dai primi anni Quaranta sotto la guida di Margherita Marzadro. Il laboratorio ha eseguito per vari decenni determinazioni microanalitiche per definire o confermare la formula bruta
di nuove molecole sintetizzate da altri laboratori chimici operanti presso l’ISS, come il Laboratorio di Chimica terapeutica diretto da Daniel Bovet o presso l’Università La Sapienza e il CNR.
Sono in preparazione altri Quaderni: un terzo, di sicuro, dedicato ai primi passi e successivi sviluppi della microscopia elettronica all'ISS, dal Laboratorio di Fisica al Laboratorio di Ultrastrutture, a cura di Gianfranco Donelli. Altri Quaderni verteranno, probabilmente, sulla malariologia (non dimentichiamo che l’ISS, denominato alla nascita Istituto di Sanità Pubblica, nasce proprio allo scopo di debellare la malaria), un altro sul laboratorio di fisica.
Sala Stampa
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