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Comunicato N° 5/2006 Chemioterapia contro i melanomi più efficace con gli antiacidi: primo trial clinico al mondo coordinato dall’ISS
27 febbraio 2006
Sarà l’Istituto Superiore di Sanità a coordinare un trial clinico di fase II in pazienti con melanoma sottoposti ad un trattamento basato sugli inibitori delle pompe protoniche (PPI), farmaci finora utilizzati come anti-acidi. Lo studio sarà avviato grazie a un accordo di collaborazione tra AstraZeneca S.p.A. e ISS. Il trial, coordinato dal Dipartimento del Farmaco, durerà circa tre anni e avrà come obiettivo principale quello di verificare la dose di PPI più efficace nel rendere i melanomi, che sono tra i tumori più resistenti alle terapie convenzionali, suscettibili al trattamento con alcuni chemioterapici. Inoltre, sarà verificato se il trattamento con PPI potrà ridurre gli effetti tossici sistemici degli stessi chemioterapici.
Il trial, il primo al mondo ad utilizzare i PPI, è il frutto di una ricerca condotta dall’ISS, pubblicata nel novembre 2004 sul Journal of National Cancer Institute, e della successiva approvazione di un brevetto d’uso internazionale sugli inibitori delle pompe protoniche. Da qui è nata prima una collaborazione e poi un vero e proprio accordo, alla fine del 2005, tra l’Istituto Superiore di Sanità e l’AstraZeneca, che prevede la promozione dello studio clinico atto a verificare il principio sviluppato dall’ISS sull’impiego dei PPI nella terapia oncologica.
L’accordo raggiunto con l’Astra Zeneca, mostra ancora una volta come la ricerca pubblica possa incontrarsi con l’iniziativa privata nell’interesse della salute collettiva – afferma il Presidente dell’ISS Enrico Garaci – Parallelamente allo studio clinico sarà portata avanti una serie di studi preclinici allo scopo di verificare alcune ipotesi sull’uso degli inibitori della pompa protonica come farmaci antineoplastici. Fra questi: la verifica in vivo , in modelli chimerici uomo-topo messi a punto dall’Istituto Superiore di Sanità, dell’effetto del trattamento con PPI sull’acidità tumorale tramite tecniche di risonanza magnetica
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Il trial inizierà a Milano. L’accordo prevede, infatti, che lo studio clinico nei pazienti con tumore, verrà effettuato all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. Le evidenze precliniche, da noi raccolte in questi anni, dimostrano che questi farmaci, normalmente usati nella terapia dell’ulcera peptica, agiscono da chemiosensibilizzanti - afferma Stefano Fais, ricercatore dell’ISS, che coordinerà sia il trial clinico che tutti gli studi preclinici - sono in grado cioè di rendere alcuni tumori, normalmente refrattari alle chemioterapie esistenti, sensibili a vari farmaci anti-tumorali
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Il meccanismo evidenziato è in apparenza semplice. Un farmaco non entra nelle cellule tumorali perché queste si creano un ambiente circostante acido – spiega Fais - In pratica, ad agire sono delle pompe cellulari, chiamate ATPasi vacuolari, che fanno in modo che all’interno della cellula si instauri un ambiente acido, ma non nocivo per la cellula stessa, eliminando in continuazione protoni. Più le cellule sono maligne più tale meccanismo sembra funzionare. Quindi, l’uso della classe di antiacidi chiamati inibitori delle pompe protoniche, porta al blocco di tale meccanismo e all’automatica alcalinizzazione dell’ambiente tumorale. Ciò consente ai farmaci anti-tumorali di entrare ed agire
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Le ragioni dell’ipotesi sull’attività antitumorale degli antiacidi, formulata dai ricercatori dell’ISS, sta nel fatto che i PPI necessitano di un ambiente acido per essere trasformati nel farmaco attivo, è evidente che in condizioni normali lo stomaco è l’unico sito del nostro corpo nel quale questi farmaci possono essere attivati, essendo gli altri tessuti a pH mediamente neutro. Nei pazienti con tumore, tuttavia, poiché anche il tumore è acido, è possibile attivare i PPI, suggerendo una estrema selettività di questa classe di farmaci proprio per l’ambiente tumorale. AstraZeneca – conclude Fais - è venuta a conoscenza dei nostri risultati e del brevetto che ne è conseguito, e alla fine del 2005 ha deciso di supportare, in un accordo con l’ISS, un nuovo progetto clinico sull’uso dei PPI nella terapia dei tumori. Le prospettive sono molto promettenti, ma solo lo studio clinico potrà dirci se questo nuovo approccio alla terapia anti-tumorale avrà successo nei pazienti
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Sala Stampa
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