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"Il mondo si coalizza contro l'influenza aviaria"
a cura di Agostino Macrì* e Romano Marabelli**
Fao, Oms, Oie e Unicef sono solo alcune delle organizzazioni internazionali che dal 17 al 18 gennaio si sono date appuntamento a Pechino, in Cina, per lottare contro l'emergenza 'influenza aviaria'. I Paesi partecipanti si sono impegnati a stanziare risorse per 1,9 miliardi di dollari.
Si è svolta a Pechino l'International pledging conference on avian and human pandemic influence, organizzata dal governo cinese, dall'Ue e dalla Banca mondiale. La conferenza, cui hanno partecipato 135 delegazioni di cui una trentina rappresentanti delle più importanti organizzazioni internazionali quali la Fao, l'Unicef, l'Oie, l'Oms e la Croce rossa, ha avuto il suo momento di maggiore intensità nella Sessione che si è tenuta presso la 'Casa del popolo' del governo cinese. Questo evento, cui hanno partecipato oltre 700 delegati, ha visto, tra gli altri, anche gli interventi del primo ministro cinese Wen Jiabao e del segretario generale dell'Onu Kofi Annan.
Scopo principale delle conferenza era quello di sviluppare una strategia per eradicare l'influenza aviaria e, soprattutto, di trovare i finanziamenti necessari per attuarla.
Cosa è emerso dall'incontro
Le diverse delegazioni hanno esaminato la situazione esistente in merito all'infezione da H5N1 e al rischio della comparsa di una pandemia umana. Tra i vari punti emersi nel corso della discussione e contenuti nel documento finale si sottolineano i seguenti:<*>l'influenza aviaria attualmente riguarda i volatili e soprattutto i selvatici migratori ed è quindi prevalentemente un problema di sanità animale;*><*>per quanto riguarda la diffusione della malattia tra gli animali e quindi il rischio del contagio umano, i Paesi più esposti sono quelli poveri, nei quali non esiste un efficiente Servizio veterinario;*><*>attualmente alcuni Stati asiatici sono particolarmente a rischio, ma non si può escludere un trasferimento del virus anche ai Paesi africani;*><*>oltre ai pericoli sanitari, esistono aspetti economici e sociali molto gravi, in quanto in alcune nazioni i volatili sono la più importante fonte alimentare di origine animale. La comparsa dell'influenza aviaria comporta infatti la distruzione del patrimonio zootecnico e la sottrazione di alimenti alla popolazione (sinora sono stati uccisi circa 150 milioni di animal);*><*>la diffusione del virus influenzale H5N1 può aumentare sensibilmente il pericolo della comparsa di ceppi patogeni in grado di provocare un contagio interumano ed è quindi assolutamente necessario eradicarlo o quanto meno ridurne la presenza;*><*>per ottenere questo risultato, è necessaria un'ampia cooperazione internazionale che consenta a tutti i Paesi, e in particolare a quelli meno organizzati rispetto ai Servizi veterinari e alla Medicina preventiva, di attuare piani di intervento adeguati basati sull'informazione dei rischi agli allevatori e alla popolazione, piani di sorveglianza sugli animali da allevamento e su quelli selvatici e i conseguenti piani di profilassi diretta o indiretta, in funzione delle specifiche situazioni;*><*>le diverse azioni richiedono lo sviluppo di nuove metodologie diagnostiche, rapide e accessibili anche ai laboratori attivi di 'primo intervento' che non sempre dispongono di strutture e personale qualificato;*><*>in molte situazioni, e in particolare nelle zone in cui l'influenza assume un carattere endemico, è necessario ricorrere alla vaccinazione dei volatili e pertanto sarà necessario predisporre presidi immunologici adeguati alle diverse situazioni;*><*>dovranno anche essere sviluppati nuovi vaccini antinfluenzali per l'uomo per combattere un'eventuale pandemia;*><*>il lavoro che verrà svolto rappresenta un modello per la risoluzione delle zoonosi che - è stato affermato - rappresenterebbero l'80% delle malattie infettive emergenti dell'uomo.*>
Due miliardi di dollari per far fornte all'emergenza
Nel corso della conferenza, la Banca mondiale ha fatto un bilancio preventivo delle risorse necessarie ad affrontare e risolvere i diversi problemi, arrivando a calcolare una somma pari a due miliardi di dollari. Al termine dell'incontro, i vari Paesi si sono espressi unanimemente a favore del documento finale e si sono presi impegni in temini di contributi finanziari per un totale di 1 miliardo e 900 mila dollari.
Le risorse finanziarie disponibili sono in gran parte vincolate alle attività di formazione e di valutazione dei Servizi veterinari dei vari Paesi; in questo contesto, il ruolo principale verrà affidato all'Oie, che dovrà appunto dare piena attuazione a un efficiente Servizio veterinario a livello globale.
Altre attività che dovranno essere finanziate sono lo sviluppo delle ricerche scientifiche e gli interventi mirati, come gli indennizzi agli allevatori i cui animali sono stati colpiti dalla malattia.
Il risultato raggiunto assume un'importanza straordinaria in quanto, forse per la prima volta, il mondo intero si coalizza per risolvere un problema sanitario nella fase preventiva, superando ogni barriera politica e ideologica.
Un altro aspetto significativo è la formalizzazione del ruolo della Sanità pubblica veterinaria come strumento di salvaguardia della salute umana, ma anche di salvaguardia della qualità e quantità degli alimenti di origine animale. Infatti, anche se non è stato esplicitamente detto, è apparso molto evidente che nei Paesi in cui esiste un efficiente Servizio veterinario i pericoli sono contenuti e, soprattutto, rapidamente eliminati.
Vale la pena sottolineare la grande attenzione che l'Italia ha dato all'influenza aviaria. Infatti, la crisi che si è verificata è stata l'occasione per istituire presso il Ministero della Salute il Dipartimento per la Sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti, organizzata nelle direzioni generali per la Sanità animale, la sicurezza alimentare, e l'interfaccia dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) per la valutazione dei rischi alimentari.
Appare inutile sottolineare l'importanza della nuova struttura, che pone le attività dei veterinari al centro dell'intero sistema di prevenzione nazionale e che, in qualche modo, anticipa quello che è stato deciso a Pechino.
*Direttore del Dipartimento Sanità Alimentare ed Animale dell'ISS
**Direttore generale del dipartimento Sanità veterinaria e degli alimenti del Ministero della Salute
Sala Stampa
pres Focus