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Indietro Covid-19: online la flash survey varianti di novembre 2023

Per stimare la prevalenza delle varianti del virus SARS-CoV-2 circolanti nel Paese si è ritenuto opportuno organizzare ripetute indagini di prevalenza rapide sul territorio nazionale che si aggiungono al flusso di sequenze caricate sulla piattaforma I-Co-Gen dell’Istituto Superiore di Sanità.

Quest’ultima indagine, che ha visto la partecipazione di tutte le Regioni/PPAA e di un elevato numero di laboratori distribuiti nelle diverse aree del Paese, ha permesso di ottenere informazioni relative alla tipizzazione genomica di campioni positivi raccolti sul territorio italiano. Questa valutazione ha preso in considerazione i campioni notificati dal 13 al 19 novembre 2023 da analizzare tramite sequenziamento genomico.

Si conferma la co-circolazione di diversi ceppi virali ricombinanti riconducibili a XBB, ed in particolare alla variante d’interesse EG.5, la cui prevalenza risulta in leggero aumento in questa indagine rispetto all’indagine precedente (prevalenza nazionale stimata al 52,1% vs. 51% della precedente indagine).
Alla data di stesura del presente rapporto, EG.5 rappresenta circa la metà dei sequenziamenti disponibili su scala globale; In relazione alle evidenze scientifiche ad oggi disponibili non sono stati segnalati cambiamenti nella gravità della malattia ad essa associata.
HV.1, tra i discendenti emergenti di EG.5, presenta le seguenti mutazioni addizionali in spike :  S:Q52H, S:F157L, S:L452R.

Analogamente a quanto segnalato in diversi Paesi, anche in Italia, si osserva un aumento della prevalenza della variante d’interesse BA.2.86 (10,8% vs. 1,3% della precedente indagine), con un range Regionale/PA compreso tra 0% e  60%. In relazione alle evidenze disponibili,  BA.2.86 non sembra essere associata a rischi addizionali rispetto agli altri lignaggi del virus SARS-CoV-2 co-circolanti.

Si continua ad osservare la circolazione della variante sotto monitoraggio DV.7 (discendente di BA.2.75), sebbene con valori di prevalenza complessivamente stimata in diminuzione (2,6% vs. 4,1% della precedente indagine).

Nell’attuale scenario è necessario continuare a monitorare con grande attenzione, in coerenza con le raccomandazioni nazionali ed internazionali e con le indicazioni ministeriali, la diffusione delle varianti virali, e in particolare di quelle a maggiore trasmissibilità e/o con mutazioni correlate a potenziale evasione della risposta immunitaria.


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