Dalla disconnessione ad un ambiente senza fumo, 5 diritti per il benessere dei bambini e ragazzi

UFFICIO STAMPA
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Diritto alla disconnessione, a un ambiente digitale sano e sicuro. Ma anche a un contesto di vita e scolastico libero dal fumo e nel quale non venga promosso il consumo di alcol.
Sono cinque i diritti dei bambini e ragazzi su cui richiama l’attenzione l’Istituto Superiore di Sanità in occasione, il 20 novembre, della giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Ad identificarli è il Centro nazionale Dipendenze e Doping dell’Iss, con l’intento di promuovere salute fisica e psicofisica dei più giovani.
“Abbiamo inteso ideare e promuovere questi diritti- sottolinea il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Rocco Bellantone- per accompagnare l’evoluzione sempre più veloce della nostra società verso il digitale, ma anche verso una visione che coniuga benessere della persona e dell’ambiente”.
“L’evoluzione degli ambienti online e della disponibilità di contenuti potenzialmente dannosi – sottolinea Simona Pichini, del Centro nazionale Dipendenze e Doping- rende sempre più urgente una riflessione sui diritti digitali dei minori e su quelli legati all’ambiente in cui vivono e si relazionano, affinché la crescita avvenga in condizioni di sicurezza, salute e tutela.
1. Diritto alla disconnessione
Garantire ai bambini, alle bambine e agli adolescenti il diritto a disconnettersi, a non essere raggiunti continuamente dalle piattaforme e a vivere momenti di qualità offline rappresenta un presupposto fondamentale per la tutela della salute mentale e relazionale.
Studi internazionali rilevano che i minori trascorrono in media tra le 5 e le 7 ore al giorno online, con un incremento significativo tra i 14 e i 17 anni. Gli studi ISS sulle dipendenze comportamentali mostrano che coloro che presentano un utilizzo problematico dei social media o della pratica dei videogiochi manifestano livelli più elevati di ansia e depressione e riportano con maggiore frequenza disturbi del sonno o una marcata riduzione delle ore di riposo.
2. Diritto a un ambiente digitale sano e sicuro
La sicurezza digitale non può essere delegata ai minori: è responsabilità degli adulti garantire ambienti online protetti e adatti alla loro età.
Nei social media, bambini e adolescenti sono quotidianamente esposti a contenuti violenti, sessuali, di autolesionismo o connessi a comportamenti rischiosi.
Lo studio Dipendenze comportamentali nella Generazione Z evidenzia la diffusione di due fenomeni rilevanti. Il primo è il doxing, ovvero la diffusione non autorizzata di informazioni personali o sensibili di un’altra persona con l’intento di esporla, danneggiarla o intimidirla.
Il secondo fenomeno è il sexting, cioè l’invio o la ricezione di messaggi, foto o video a contenuto sessuale, spesso scambiati senza piena consapevolezza dei rischi.
Un ambiente digitale sano richiede un impegno congiunto. Gli adulti di riferimento devono aiutare i minori a comprendere il funzionamento degli algoritmi, che selezionano ciò che l’utente visualizza più frequentemente e possono creare una rappresentazione distorta della realtà. Allo stesso tempo, i produttori e gestori delle piattaforme dovrebbero garantire algoritmi trasparenti, strumenti di protezione efficaci, limiti stringenti alla profilazione dei minori e procedure rapide per la rimozione dei contenuti lesivi.
3. Diritto a un ambiente in cui il gioco online sia inquadrato e regolamentato
I minori hanno diritto a un ambiente digitale in cui il gaming sia regolamentato, privo di pubblicità occulta e dotato di strumenti efficaci di prevenzione.
Bambini e ragazzi vengono esposti, attraverso i social, a contenuti relativi a scommesse sportive, casinò online e influencer che promuovono app di gioco. Parallelamente, l’età di primo contatto con i videogiochi continua ad abbassarsi e molti includono meccanismi di ricompensa che simulano dinamiche tipiche dell’azzardo, come le loot box o gli acquisti in-app basati sul caso.
Un ruolo decisivo spetta agli adulti che accompagnano bambini e adolescenti nella crescita. Non dovrebbe infatti essere permesso che i videogiochi occupino gran parte del tempo libero. È fondamentale monitorare le ore dedicate al gaming, prestare attenzione ai segnali di difficoltà, ascoltare senza giudicare e costruire fin dall’infanzia un dialogo aperto e sincero che li sostenga nel percorso di sviluppo, soprattutto nei momenti delicati di cambiamento tipici dell’adolescenza.
4. Diritto a un ambiente libero da tabacco e nicotina
I bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze hanno il diritto di essere protetti dall’esposizione al fumo di tabacco e l’introduzione sul mercato di sigarette elettroniche, prodotti a tabacco riscaldato e bustine di nicotina ha ampliato l’offerta commerciale di prodotti che creano dipendenza.
Se da una parte la corretta informazione sui pericoli derivanti dal consumo di questi prodotti è fondamentale affinché le nuove generazioni possano compiere scelte consapevoli e non cadere nella trappola della dipendenza, dall’altra è importante proteggere i minori dall’attrattività dei nuovi prodotti (design accattivanti, presenza di aromi ecc.) e da marketing ingannevoli.
I minori hanno il diritto di essere tutelati dall’esposizione a prodotti che danneggiano la salute, dall’esposizione al fumo passivo e agli aerosol dei nuovi dispositivi e hanno il diritto di vivere in un ambiente libero dai rifiuti derivanti dal consumo di tabacco e nicotina (mozziconi, filtri, stick, batterie ecc.) ed ereditare ecosistemi più sani.
Sebbene esistano già alcune disposizioni legislative a tutela dei minori (come il divieto di vendere loro prodotti contenenti tabacco e nicotina, il divieto di fumare nelle scuole ecc.) è necessario mantenere alta l’attenzione per adeguare tali misure alla luce dei nuovi scenari.
5. Diritto a un ambiente dove non venga promosso l'uso di alcol
"Tutti i bambini e gli adolescenti hanno il diritto di crescere in un ambiente protetto dalle conseguenze negative del consumo di alcol e, in misura possibile, dalla promozione delle bevande alcoliche". Non è un'affermazione meramente etica o astratta, ma un imperativo di salute pubblica basato su solide evidenze scientifiche e sancito da normative e dichiarazioni internazionali a partire dal principio esplicitamente sancito nella Dichiarazione sui giovani e l'alcol, adottata a Stoccolma nel 2001, trovando fondamento in importanti iniziative globali come diritto riconosciuto nel contesto di un più ampio impegno globale per la tutela della salute e del benessere dei minori, che include:
· La Carta Europea sull'Alcol (adottata dagli Stati membri dell'OMS nel 1995), che stabilisce i principi guida e le strategie per proteggere la salute dei cittadini, inclusi i giovani.
· La Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, che, stabilisce il diritto dei bambini a godere del miglior stato di salute possibile
· Le Conclusioni del Consiglio dell'Unione Europea che ha espresso particolare preoccupazione per il consumo di alcol tra adolescenti e minori, riconoscendo i modelli di consumo precoce e il binge drinking come i gravi rischi per la salute e lo sviluppo sociale dei giovani oltre che la prima causa di morte tra i giovani in Europa
· Legislazioni nazionali, come la Legge Balduzzi in Italia (2013), che hanno introdotto divieti specifici (es. divieto di vendita di alcol ai minori di 18 anni) proprio per tutelare la salute dei giovani e prevenire comportamenti a rischio.
L'art.2 della Legge 125/2001 ha trasformato uno dei principi della Carta Europea sull'alcol del 1995 in un diritto esigibile "La presente Legge tutela il diritto delle persone, ed in particolare dei bambini e degli adolescenti, ad una vita familiare, sociale e lavorativa protetta dalle conseguenze legate all'abuso di bevande alcoliche e superalcoliche"
Nel contesto delineato dall'epidemiologia e dalle politiche sanitarie, come costantemente evidenziato dall'Osservatorio Nazionale Alcol (ONA) dell'Iss, la tutela dei minori si configura come una priorità assoluta per diverse ragioni:
L'alcol è una sostanza psicoattiva e cancerogena. L'organismo infantile e adolescenziale, caratterizzato da un sistema nervoso centrale in fase di sviluppo (la corteccia prefrontale si completa intorno ai 24 anni), è particolarmente vulnerabile agli effetti neurotossici dell'alcol. Anche consumi minimi possono arrecare danni significativi e permanenti, compromettendo la lucidità, la memoria e il coordinamento. Non esistono, per i giovani, quantità di alcol considerate "sicure".
I dati in Italia indicano una realtà allarmante, con centinaia di migliaia di minori a rischio e un'età del primo contatto con l'alcol che si abbassa progressivamente, oggi fino a 11 anni. Il fenomeno del binge drinking (consumo eccessivo in brevi lassi di tempo) è in crescita, portando a frequenti accessi al pronto soccorso per
Esiste un ampio consenso sulla necessità di un'azione concertata a vari livelli per scoraggiare e prevenire il consumo di alcol tra i minori, attraverso la regolamentazione, l'educazione e la sensibilizzazione sui rischi specifici per questa fascia d'età, azione ad oggi carente in Italia.
Il Primo Piano è stato redatto col contributo di Adele Minutillo, Luisa Mastrobattista, Ilaria Palmi, Simona Pichini, Emanuele Scafato