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Indietro Per avere un cuore sano. Dati, stime e 5 consigli dell’Iss per la prevenzione delle malattie cardiovascolari

Dai dati preliminari per il 2023-2024 raccolti da “Italian Health Examination Survey (ITA-HES) Progetto Cuore” dell’Istituto superiore di sanità si stima che in base alle caratteristiche di sesso, età, pressione arteriosa sistolica, trattamento per ipertensione, colesterolemia totale e HDL, fumo e diabete, il 7,7% negli uomini e il 2,6% nelle donne avranno un infarto del miocardio o un ictus nei successivi 10 anni.
Ma la maggior parte delle malattie cardiovascolari si può prevenire affrontando i fattori di rischio comportamentali e ambientali come l'uso di tabacco, una scorretta alimentazione e l'obesità, l'inattività fisica, l’inquinamento atmosferico. Sono essenziali politiche sanitarie che favoriscano scelte sane, rendendole accessibili e disponibili per tutti.
 


Le malattie del sistema circolatorio - che includono le malattie ischemiche del cuore, le malattie cerebrovascolari e le altre malattie del cuore - rappresentano la prima causa di morte in Italia: 30,9% di tutti i decessi (2022, ultimo dato di mortalità disponibile).
A livello europeo, le malattie cardiovascolari rappresentano una priorità di sanità pubblica, con un impatto rilevante in termini di mortalità, disabilità e costi sociali. Secondo i dati pubblicati dall’Oms, si stima che nel 2022 19,8 milioni di persone siano morte a causa delle malattie cardiovascolari, rappresentando circa il 32% di tutte le morti globali. Di questi decessi, l'85% è stato provocato da attacchi di cuore e ictus. Delle 18 milioni di morti premature (sotto i 70 anni) dovute a malattie non trasmissibili nel 2021, il 38% almeno è stato causato dalle malattie cardiovascolari. Lo ricordano gli esperti dell'Iss in vista della Giornata Mondiale del Cuore che si celebra il 29 settembre. 

Meno decessi negli ultimi anni. Grazie a prevenzione, cura, assistenza e riabilitazione
Negli ultimi anni si continua a registrare una riduzione dei decessi per le malattie del sistema circolatorio; il tasso di mortalità standardizzato (popolazione europea, Eurostat 2013) si è ridotto dell’11% nei 6 anni dal 2017 al 2021. In particolare, nello stesso periodo, il tasso di mortalità delle malattie ischemiche del cuore si è ridotto del 18,3% e quello delle malattie cerebrovascolari del 14,8%. La riduzione della mortalità per le cause cerebro e cardiovascolari è continuata nonostante nel triennio 2020-22 il numero medio di decessi per tutte le cause sia aumentato di circa 84mila unità rispetto alla media dei decessi del triennio precedente 2017-2019; aumento in parte spiegato dalla mortalità per COVID-19.
Questa diminuzione – dicono gli esperti Iss - è stata favorita dal miglioramento dell’efficacia delle misure preventive, terapeutiche, assistenziali e riabilitative di queste patologie e dei fattori di rischio correlati.
Nelle donne la mortalità si manifesta dai 60 anni. Negli uomini 10 anni prima
L’analisi dei tassi di mortalità standardizzati per uomini e donne per malattie ischemiche del cuore mostra che negli uomini la mortalità è trascurabile fino a 40 anni, emerge fra 40 e 50 anni e poi cresce in maniera esponenziale con l’avanzare dell’età. Nelle donne si manifesta circa 10 anni dopo, a partire dai 60 anni e cresce rapidamente dopo i 70 anni. L’invecchiamento della popolazione favorisce un incremento della prevalenza di cronicità cardiovascolari nella popolazione, in particolare con l’avanzare dell’età, realizzando un’esigenza di salute che richiede notevoli risorse assistenziali, con un carico per il Sistema Sanitario Nazionale sempre più gravoso.


Affrontare il rischio
La maggior parte delle malattie cardiovascolari può essere prevenuta affrontando i fattori di rischio comportamentali e ambientali, come l'uso di tabacco, una scorretta alimentazione (incluso il consumo eccessivo di sale, zucchero e grassi) e l'obesità, l'inattività fisica, l'uso di alcol e l'inquinamento atmosferico. In Italia, il Dipartimento Malattie Cardiovascolari, Endocrino-metaboliche e Invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità conduce periodicamente, nell’ambito del Progetto CUORE https://www.cuore.iss.it/   Health Examination Survey, indagini di salute che prevedono misurazioni dirette ed esami del sangue e urine in campioni casuali di popolazione generale adulta residente in Italia, al fine di monitorare nel tempo l’andamento degli stili di vita, dei fattori e delle condizioni di rischio legati alle malattie non trasmissibili e in particolare alle malattie cardiovascolari.
I dati preliminari dei Italian Health Examination Survey (ITA-HES) - Progetto Cuore: il rischio cardiovascolare medio
I dati preliminari raccolti attraverso l’esame in corso sulla popolazione generale nell’ambito della periodica Italian Health Examination Survey (ITA-HES) - Progetto Cuore https://www.cuore.iss.it/indagini/ita-hes-2023   condotto dall’Iss, mostrano, per il 2023-2024, che i valori medi della valutazione del rischio cardiovascolare sono risultati pari al 7,7% negli uomini e al 2,6% nelle donne (quante persone su 100 - % - si stima avranno un infarto del miocardio o un ictus nei successivi 10 anni, sulla base delle proprie caratteristiche - sesso, età, pressione arteriosa sistolica, trattamento per ipertensione, colesterolemia totale ed HDL, fumo, diabete). Per gli uomini di età compresa tra 35 e 44 anni il rischio cardiovascolare medio risulta pari all'1,6%, per quelli di età 45-54 anni pari al 4,0%, per i 55-64-enni al 9,4%, per i 65-69-enni al 16,9%; per le donne nelle stesse classi di età, il rischio cardiovascolare medio risulta pari, rispettivamente, allo 0,4%, all'1,1%, al 3,1% e al 5,8%.


Le principali condizioni di rischio per uomini e donne: l’importanza di monitorare
I dati preliminari mostrano quanto siano diffuse le principali condizioni di rischio ed evidenziano l’importanza di un monitoraggio periodico della propria salute attraverso la misurazione dei principali parametri: nel 2023-2024 tra le persone di età 35-74 anni, il 23% degli uomini e il 24% delle donne è risultata in condizioni di obesità, il 9% degli uomini e il 7% delle donne è risultato affetto da diabete mellito (tra questi 2 uomini su 10 e 1 donna su 10 non ne erano consapevoli), il 25% degli uomini e il 30% delle donne è risultato avere livelli di colesterolemia totale elevati o essere in trattamento farmacologico specifico (tra questi 2 uomini su 10 e 2 donne su 10 non ne erano consapevoli), e il 49% degli uomini e il 37% delle donne è risultato avere livelli di pressione arteriosa elevati o essere in trattamento farmacologico specifico (tra questi 4 uomini su 10 e 3 donne su 10 non ne erano consapevoli).


Per il tuo cuore: i 5 consigli dagli esperti Iss
Grazie alla piattaforma di esplorazione dati, CuoreData https://www.cuore.iss.it/indagini/CuoreData   è possibile consultare le statistiche principali relative allo stato di salute della popolazione italiana adulta, elaborate sulla base dei dati raccolti nell’ambito delle precedenti Health Examination Survey attraverso misurazioni dirette, esami ematochimici e delle urine, e questionari.
Importanti indicazioni per la prevenzione delle malattie cardiovascolari sono (vedi anche sezione per approfondire):
1. Non fumare

2. Non eccedere con il consumo di sale https://www.cuore.iss.it/prevenzione/materiali-stampa-sale (meno di 5 grammi al giorno)

3. Fare largo consumo di frutta e verdura https://www.cuore.iss.it/prevenzione/materiali-stampa-alimentazione  

4. Svolgere attività fisica regolarmente (ogni settimana almeno 150 minuti di attività fisica aerobica di intensità moderata oppure almeno 75 minuti di attività fisica aerobica intensa) https://www.cuore.iss.it/prevenzione/materiali-stampa-attivita

5. Essere sottoposto a trattamento farmacologico in caso di diagnosi di ipertensione, diabete e lipidi ematici elevati

"Le politiche sanitarie - commentano Luigi Palmieri e Chiara Donfrancesco, responsabili del Progetto CUORE - che contribuiscono a creare ambienti favorevoli per rendere le scelte sane accessibili e disponibili, nonché a migliorare la qualità dell'aria ed la riduzione dell'inquinamento, sono essenziali per sensibilizzare e motivare le persone a mantenere il proprio stato di salute lungo l’arco della vita".

 

JACARDI una joint action EU coordinata da Iss
Le politiche europee stanno progressivamente rafforzando il loro impegno in questo ambito, anche attraverso l’elaborazione del prossimo EU Cardiovascular Health Plan, che mira a integrare prevenzione, diagnosi e gestione lungo tutto il percorso di cura. In questo quadro, le Joint Action europee costituiscono strumenti essenziali per sostenere gli Stati Membri nello sviluppo di interventi basati sull’evidenza, promuovere la condivisione di conoscenze e favorire approcci sostenibili e coordinati. Tra queste, JACARDI – Joint Action on Cardiovascular Diseases and Diabetes, coordinata dal Dipartimento Malattie Cardiovascolari, Endocrino-metaboliche e Invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità, si configura come una risposta innovativa e unitaria alla sfida delle malattie cardiovascolari (CVD) che adotta una prospettiva ampia e intersezionale, affrontando non solo gli aspetti clinici, ma anche i determinanti sociali, culturali e ambientali della salute.


Rendere le strategie da locali a internazionali: il significato delle Joint Action
Per rendere queste strategie sempre più efficaci e coordinate, il supporto delle Joint Actions europee riveste un ruolo centrale, permettendo di estendere le iniziative dal livello locale a quello nazionale e internazionale, favorendo la condivisione di conoscenze e buone pratiche tra Paesi europei, e contribuendo ad orientare le politiche sanitarie verso azioni più efficaci e sostenibili.
Nel contesto delle malattie cardiovascolari, JACARDI conduce la propria azione con una forte attenzione alla dimensione di genere, in coerenza con le raccomandazioni della Lancet Commission on Women and Cardiovascular Disease, che sottolinea la necessità di integrare sistematicamente i dati specifici per sesso e genere in ogni livello di policy e di pratica clinica. Tale approccio consente non solo di colmare le lacune conoscitive e operative che storicamente hanno penalizzato la salute cardiovascolare delle donne, ma anche di promuovere interventi più equi ed efficaci, capaci di rispondere in maniera mirata alle diverse esigenze della popolazione. JACARDI rappresenta quindi un catalizzatore di cambiamento nella lotta alle malattie cardiovascolari in Europa: unisce ricerca, innovazione e cooperazione tra Paesi per generare soluzioni concrete, ridurre le disuguaglianze e rafforzare la salute pubblica, con benefici duraturi per le persone e le comunità.
La Giornata del Cuore rappresenta un’importante occasione di riflessione e sensibilizzazione sull’impatto delle malattie cardiovascolari e sull’urgenza di strategie di prevenzione efficaci. L’impegno congiunto a livello nazionale ed europeo costituisce uno strumento fondamentale per affrontare tali sfide. Progetti europei e nazionali, come JACARDI ed il Progetto CUORE - Health Examination Survey, contribuiscono a consolidare approcci sanitari basati sull’evidenza, a realizzare azioni preventive strategiche di ampio impatto, e a garantire equità nell’accesso alle cure.


PER APPROFONDIRE
 
Brochure e poster sul consumo di sale - https://www.cuore.iss.it/prevenzione/materiali-stampa-sale
 poster - https://www.cuore.iss.it/prevenzione/pdf/poster-meno-sale-piu-salute.pdf
brochure - https://www.cuore.iss.it/prevenzione/pdf/brochure-meno-sale-piu-salute.pdf


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