Epidemic surveillance
Nel settore del controllo e prevenzione collettiva (SISP, SIAN, Serv. veterinari, ARPA) l’obiettivo è di supportare la capacità di indirizzare le attività di indagine epidemiologica dei casi, per la gestione/mitigazione immediata del rischio di diffusione epidemico dell’infezione attraverso gli alimenti contaminati, il contatto con animali o ambiente contaminato o nell’ambito familiare e delle comunità (in particolare asili nido e scuole materne). Queste attività sono finalizzate ad informare in modo più efficace, così che possano essere adottate misure di prevenzione e controllo del rischio di infezioni da STEC nella comunità e nella filiera agroalimentare e adeguare la comunicazione del rischio.
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OBIETTIVO SPECIFICO 3: Supportare la capacità di gestione del rischio epidemico da STEC con particolare riferimento alla filiera agroalimentare, ai contesti di comunità e ambientali. L’obiettivo mira ad elaborare un modello organizzativo multidisciplinare ed integrato per la gestione del rischio epidemico da STEC, che consenta la tempestiva caratterizzazione epidemiologica dei casi di infezione, al fine di orientare le indagini sulle fonti di STEC (alimentari, animali, ambientali) e la valutazione del rischio infettivo tra i familiari e in comunità (nidi, scuole, scuole fattoria). Le attività intendono rafforzare la capacità di risposta ed integrazione dei SISP, SIAN, Servizi Veterinari ed IZS ed ARPA per affrontare i complessi scenari e le implicazioni connesse al verificarsi di casi di infezione da STEC/SEU. Sarà valutata la disponibilità e l’efficacia delle diverse fonti informative (sorveglianza epidemiologica, microbiologica, molecolare, sindromica) per l’identificazione dei potenziali cluster di infezione da STEC. Sulla scorta delle evidenze scientifiche ed esperienze maturate sul territorio negli anni recenti saranno elaborati documenti di indirizzo destinati a supportare: i) l’indagine epidemiologica dei casi e dei cluster di infezione da STEC; ii) l’indagine delle sorgenti di infezione (alimenti, animali, acqua, ambiente); iii) le indagini e la gestione del rischio di infezioni da STEC in comunità, in particolare nei contesti scolastici e ricreativi. Sarà elaborato un tool-kit a supporto delle attività di valutazione rapida del rischio basato sull’integrazione dei dati disponibili e delle attività di comunicazione in caso di focolai, per supportarne il controllo e l’attivazione delle reti di allerta clinica e alimentare. Le attività saranno coordinate dall’ISS con il supporto di un board scientifico multidisciplinare di esperti.