Acido folico e gravidanze gemellari
Inoltre, come ulteriore obiettivo, si è voluto verificare se alcuni geni noti - ed eventuali altri geni che mostrino possibili funzioni nel metabolismo di questa vitamina – possano interagire con l’acido folico nell’instaurarsi della gravidanza gemellare.
A tale scopo è stato arruolato un campione di circa 500 mamme di gemelli con non più di 6 anni. Ad ogni mamma arruolata è stato chiesto di far partecipare allo studio altre due mamme di bambini non gemelli che avessero più o meno la stessa età dei gemelli.
A tutte le mamme è stato chiesto di compilare un questionario riguardante l’eventuale l’assunzione di acido folico e le abitudini alimentari nel periodo preconcezionale e durante la gravidanza. Inoltre, al fine di realizzare il secondo obiettivo, è stato chiesto alle mamme di donare un campione di saliva da cui estrarre e analizzato il DNA per quanto concerne i geni candidati per il metabolismo dell’acido folico.
La donazione del campione di saliva è altamente auspicabile per permettere l’approfondimento delle varie ricerche che il Registro propone, benché assolutamente da non considerare obbligatoria per prendere parte a questo specifico studio; il campione viene conservato nella Banca Biologica dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).
A questo Studio, sono state invitate a partecipare tutte le mamme di gemelli, anche le mamme di gemelli nati da procreazione medicalmente assistita, poiché alcuni studi hanno evidenziato che l’assunzione di acido folico aiuti la conservazione di più embrioni.
Per info
Sonia Brescianini, Istituto Superiore di Sanità
Viale Regina Elena, 299- 00161 Roma
Tel 06 49904152
Registro gemelli
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