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Indietro Comunicato Stampa N°13/2023 Progetto Sentieri: stabile l’eccesso di mortalità nelle aree contaminate, dovuto soprattutto a tumori maligni tra gli adulti; rischio di ospedalizzazione in eccesso del 3% nei 46 siti

Tra il 2013 e il 2017 nel totale dei 46 siti nazionali monitorati dalla sorveglianza epidemiologica Sentieri si è verificato un eccesso di 1668 decessi l’anno. La percentuale dei decessi in eccesso rispetto al totale è pressoché costante nel tempo, passando dal 2,7% nel 2006-2013 (Quinto Rapporto Sentieri) al 2,6% nel periodo più recente (2013-2017). La stima è contenuta nel Sesto Rapporto sul progetto, presentato domani presso l’Istituto superiore di sanità (Iss) e pubblicato sul sito della rivista scientifica Epidemiologia & Prevenzione, in modalità open access.

I tumori maligni contribuiscono per oltre la metà (56%) degli eccessi osservati. Scendendo nel dettaglio del nesso tra patologie e fattori di esposizione, la mortalità per mesoteliomi totali risulta in eccesso di tre volte nei siti con presenza di amianto e quella per mesoteliomi pleurici di più di due volte nell’insieme dei siti con amianto e aree portuali. Il tumore del polmone è in eccesso del 6% tra i maschi e del 7% tra le femmine. Inoltre, sono in eccesso la mortalità per tumore del colon retto nei siti caratterizzati dalla presenza di impianti chimici, del 4% tra i maschi e del 3% tra le femmine, e del 6% per il tumore della vescica negli uomini residente nei siti con discariche.

Il rapporto ha evidenziato anche un eccesso del rischio di ospedalizzazione che, nel periodo 2014-2018, per tutte le cause naturali nell’insieme dei 46 siti, è risultato del 3% in en­trambi i generi. Un eccesso di rischio di ospedalizzazione viene osservato anche nella classe di età pediatrico-adolescenziale (0-19 anni) per il 43% delle aree studiate, e in età giovanile (20-29 anni) per il 15% delle aree contaminate.

“Alcune esposizioni, come quelle all’amianto, sono purtroppo ben note alla sanità pubblica proprio perché causano morti e malattie misurabili con precisione - commenta il Prof. Silvio Brusaferro, Presidente dell’Iss –; altre sono meno note ed è talora difficile attribuire gli eccessi ad agenti specifici. Certo è che le pressioni ambientali, per queste popolazioni, sono molteplici, e spesso si mescolano con lo svantaggio socio-economico, producendo indicatori di segno negativo e ponendo la questione dell’importanza dei determinanti ambientali”.

Il gruppo di lavoro guidato dai ricercatori Iss ha analizzato, in particolare, le patologie di interesse a priori, ossia quelle per le quali l’evidenza scientifica esistente mostra un’associazione con le fonti di esposizioni ambientali presenti in ciascun sito” - aggiunge il Dr Amerigo Zona, responsabile scientifico del Progetto. “Questo approccio, innovativo nel campo della ricerca sul tema, ci consente di ridurre i “falsi positivi” e riconoscere segnali del possibile contributo causale e/o concausale di ex cave e fabbriche del cemento-amianto, aree portuali, impianti petrolchimici, siderurgici, miniere, centrali elettriche, inceneritori, industrie chimiche e discariche illegali o non controllate nel determinare almeno in parte gli eccessi osservati".

I risultati del Sesto Rapporto Sentieri sottolineano l'importanza di proseguire le attività di bonifica previste, di mantenere attivo il sistema di sorveglianza epidemiologico, e di fornire informazioni esaurienti a tutti i portatori di interesse (amministrazioni pubbliche, autorità sanitarie e ambientali, comitati, cittadini). Per alcuni siti il Rapporto fornisce indicazioni di appropriati interventi di sanità pubblica, e suggerisce approfondimenti scientifici di particolari aspetti emersi durante lo studio.

Il progetto Sentieri, nato nel 2006, è coordinato dall’Istituto superiore di sanità e finanziato dal Ministero della Salute. Dal 2014 il Progetto Sentieri fa parte del Programma statistico nazionale, nel settore Ambiente e territorio. 


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