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In Italia, più di 220.000 persone si sottopongono ogni anno ad interventi di chirurgia protesica articolare (RIAP-ISS) ma sono solo la punta dell’iceberg di circa la metà della popolazione che patisce di dolori di origine osteoarticolare.
Queste persone attraversano il cammino della sofferenza, passando da dolori occasionali con periodiche esacerbazioni sino ad un dolore continuo, costante compagno di vita, che li limita nelle attività quotidiane, tanto da doversi, addirittura, sottoporre ad un intervento di sostituzione articolare con risoluzione, talora solo parziale, della sintomatologia dolorosa.
In alcuni casi, poi, comorbidità associate non consentono l’intervento chirurgico, per cui il soggetto deve trovare una modalità di convivenza con il “suo” dolore ormai definitivamente cronico.
Secondo la WHO il dolore muscolo scheletrico cronico interessa tra il 20 ed il 33% della popolazione mondiale ed è, quindi, necessario un approccio multimodale ed interdisciplinare, innovativo, al fine di Armonizzare, Ottimizzare ed Efficientare il percorso diagnostico terapeutico ed assistenziale che deve essere univoco, condiviso e declinato al singolare, al fine di sfavorire l’impiego di innumerevoli percorsi settoriali e non armonizzati.
Un solo percorso, PAZIENTE CENTRICO, con lo scopo di individuare i soggetti a rischio, raccogliere le differenti opzioni di trattamento ed i protocolli multimodali esistenti che sia in grado di concentrare le risorse disponibili, con un approccio EBM oriented, sul trattamento più efficace.
Tutto il percorso deve essere interdisciplinare, guidato dalla medicina di genere e supportato dalle moderne tecnologie di telemedicina per favorire lo sviluppo di una comunicazione permanente tra medico e paziente (azione di per sé terapeutica) per accelerare la guarigione e per migliorare il BENessere e la qualità di vita della persona.
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