Prevenzione e trattamento nutrizionali della sarcopenia primaria e secondaria-RBPCA IN PROGRESS
Indietro Prevenzione e trattamento nutrizionali della sarcopenia primaria e secondaria-RBPCA IN PROGRESS
Produttori
SINUC - SOCIETA' ITALIANA DI NUTRIZIONE CLINICA E METABOLISMO (capofila)
SOGGETTI COLLABORATORI:
AME,SIMI,SIN,SIMLA,SID,ADI,SISDCA,SINPE,SIGG,SIT, AIOM
Abstract
La Sarcopenia è una condizione, frequente ma sommersa e silente, riconosciuta dalla Classificazione Internazionale delle Malattie come malattia muscolare nel 2016: Classificazione Internazionale delle Malattie con il codice ICD-10-CM (M62.84). La Sarcopenia comporta la perdita della massa e della funzione del muscolo scheletrico e si verifica comunemente con l'avanzare dell'età (Sarcopenia primaria o primitiva) e durante una serie di patologie (Sarcopenia secondaria) ed è associata ad una maggiore probabilità di esiti avversi tra cui cadute, fratture, disabilità fisica e mortalità. Gli studi condotti dalla Società italiana di Geriatria e Gerontologia (SIGG) riportano una prevalenza nella popolazione anziana ospedalizzata del 35% all’ingresso nelle strutture di geriatria e del 50% alla dimissione. Il 15% di soggetti sviluppa pertanto la sindrome sarcopenica in regime di ricovero. La sua prevalenza risulta molto più elevata in specifici gruppi di pazienti rispetto alla popolazione generale.; ad es. è del 18% nelle persone diabetiche e del 20-70% nei pazienti con patologia oncologica, dove ha un impatto negativo sull'esito clinico, come ad esempio aumentando il rischio di tossicità da chemioterapia. La sarcopenia si associa frequentemente anche all’osteoporosi, incrementando significativamente il rischio di fragilità, alla disfagia e all'obesità (obesità sarcopenica). Chi è affetto da sarcopenia ha un costo sanitario di circa 1917 euro in più ogni 3 mesi rispetto a chi non lo è.
L'obiettivo della RBPCA è di sensibilizzare il personale sanitario ad effettuare una diagnosi precoce di sarcopenia sia a domicilio,che nel paziente istituzionalizzato o ospedalizzato, per instaurare il più precocemente possibile una terapia nutrizionale adeguata che, associata ad altri tipi di intervento preabilitativo e riabilitativo, possa ridurre il rischio di complicanze e dei costi per interventi sanitari.