Gestione dell’appendicite acuta nella popolazione di età > 14 anni-RBPCA IN PROGRESS
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Produttori
ACOI - Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (capofila)
SOGGETTI COLLABORATORI:
SICUT - Società Italiana di Chirurgia d'Urgenza e del Trauma, SIRM - Associazione Italiana di Radiologia Medica ed Interventistica, SICE - Società Italiana di Chirurgia Endoscopica e Nuove Tecnologie, SIMIT - Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, AICO - Associazione Italiana Infermieri di Camera Operatoria, SIC - Società Italiana di Chirurgia
Invitati in qualità di revisori esterni:
WSES - World Society of Emergency Surgery
GISEG - Gruppo Italiano Salute e Genere
H&CR - Hospital & Clinical Risk Manager
SICCR - Societa' Italiana Di Chirurgia Colo-Rettale
SICOP-Societa' Italiana Chirurgia Nell'ospedalita' Privata
SIGERIS-Societa' Italiana Gestione Rischio In Sanita'
SIMG-Societa' Italiana Di Medicina Generale E Delle Cure Primarie
SIMLA-Societa' Italiana Di Medicina Legale E Delle Assicurazioni
SIPAD-Societa' Italiana Medico Chirurgica Di Patologia Apparato Digerente
SIT-Societa' Italiana Di Telemedicina
SIUCP-Societa' Italiana Unitaria Di Colonproctologia
Abstract
Gli obiettivi di una buona pratica clinico-assistenziale per l'appendicite acuta hanno l'obiettivo principale di fornire una diagnosi accurata, un trattamento appropriato e la scelta del percorso terapeutico più adeguato, che può includere sia l'approccio chirurgico che il trattamento non operativo (NOM) in casi selezionati.
Il primo obiettivo è una diagnosi precisa e rapida, fondamentale per ridurre il rischio di complicanze. L’accurata identificazione dei sintomi (dolore addominale, febbre, nausea) deve essere supportata da esami di laboratorio (emocromo, proteina C-reattiva) e da indagini strumentali come l'ecografia addominale o la tomografia computerizzata (TC), particolarmente utili nei casi dubbi. La diagnosi differenziale con altre condizioni addominali è essenziale per evitare interventi inappropriati.
Tradizionalmente, l'appendicectomia è considerata il trattamento standard per l'appendicite acuta, in particolare nei casi di appendicite complicata o perforata. Tuttavia, un obiettivo sempre più rilevante è la valutazione della possibilità di un trattamento non operativo, basato sull'uso di antibiotici. Questo approccio è considerato in pazienti con appendicite non complicata, diagnosticata con precisione tramite imaging. Gli studi recenti suggeriscono che in determinati casi, l'uso di antibiotici può evitare la chirurgia, riducendo il rischio di complicanze post-operatorie e migliorando il recupero. È importante, però, monitorare attentamente il paziente, con follow-up clinici e radiologici, poiché una parte dei casi trattati conservativamente potrebbe richiedere un intervento chirurgico successivo.
Per i pazienti che necessitano di intervento chirurgico, l’obiettivo è minimizzare le complicanze e migliorare il recupero. L’appendicectomia laparoscopica è preferita per la sua minore invasività, ridotto dolore post-operatorio e tempi di degenza più brevi. Nei casi di appendicite complicata, il trattamento chirurgico deve essere integrato da una gestione antibiotica intensiva e un approccio multidisciplinare. Obiettivo importante infine è l'ottimizzazione della gestione post-operatoria e garantire una rapida ripresa, attraverso protocolli di recupero rapido (ERAS), prevenire infezioni e monitorare attentamente i pazienti trattati non operativamente sono obiettivi fondamentali per migliorare gli esiti clinici e ridurre il rischio di recidive o complicanze a lungo termine. In sintesi, una buona pratica clinico-assistenziale per l'appendicite acuta deve bilanciare diagnosi accurata, trattamento chirurgico efficace e considerazione del trattamento non operativo, garantendo un approccio sicuro e personalizzato per ogni paziente.