Gestione delle complicanze dopo impianto di protesi mammarie

L’impianto di protesi mammarie è procedura frequente nella chirurgia mammaria ricostruttiva con all’anno 50.000 casi circa. Si tratta di dispositivi medici di tipo III destinati a permanere nel corpo a lungo e pertanto sottoposti a particolari controlli, ma che, comunque, non sono da considerare impianti definitivi. Pur essendo ben tollerate le protesi mammarie possono portare a complicanze, anche gravi, che ne possono comportare la rimozione o la sostituzione. Le più frequenti cause di re-intervento chirurgico sono la contrattura capsulare, dovuta ad un’iperreattività locale all’impianto, e la rottura; negli ultimi anni, inoltre, particolare attenzione è stata posta al BIA-ALCL (Linfoma Anaplastico a Grandi Cellule associato a protesi mammarie). Per questi motivi, la prevenzione, la diagnosi e la corretta gestione delle possibili complicanze sono fondamentali per la tutela della salute delle donne portatrici di protesi mammarie. È importante stabilire, sulla base degli studi basati sull’evidenza e sulle esperienze cliniche, le modalità e la frequenza dei controlli delle donne portatrici di impianti mammari, con particolare riferimento alle indagini cliniche, laboratoristiche e radiologiche, quali l’ecografia, la TAC e la RMN, al fine di diagnosticarne tempestivamente le possibili complicanze come stiamo facendo in questi ultimi anni col Ministero della Salute anche con l’istituzione di un Registro Nazionale delle protesi mammarie. Riteniamo sia fondamentale definire, sempre in base alle evidenze cliniche, le modalità più corrette ed adeguate per la gestione del trattamento medico o chirurgico delle complicanze in collaborazione con Senonetwork coordinata dal prof. Cataliotti, con le figure del dermatologo, del MMG, dell’infettivologo e dello psicologo tutte rappresentate all’interno dell’AIUC associazione scientifica accreditata presso il Ministero, con i Medici legali rappresentati dalla Società Italiana accreditata presso il Ministero SIMLA e con le pazienti della Associazione Europa Donna che rappresenta tante donne operate al seno.