Le leucemie e i linfomi appartengono a un vasto gruppo di tumori del sangue, del midollo osseo e del sistema linfoide.
I fattori di rischio
Come per altri tipi tumori, anche per quelli ematologici (leucemie, linfomi, mieloma multiplo ecc.) sono stati identificati fattori di rischio legati allo stile di vita (fumo), all’ambiente (esposizione a sostanze chimiche come il benzene), ad alcuni trattamenti oncologici (farmaci alchilanti, radioterapia), e a fattori non modificabili, sui quali cioè non è possibile intervenire come il genere e l’età. Possono aumentare il rischio anche alcune malattie genetiche (anemia di Fanconi, sindrome di Bloom, atassia-telangiectasia, sindrome di Li-Fraumeni, neurofibromatosi, ecc.), alcune anomalie cromosomiche (Sindrome di Down, trisomia del cromosoma 8) e altre malattie del sangue (disturbi mieloproliferativi cronici e sindrome mielodisplastica).
I progressi fatti nei trattamenti delle malattie ematologiche hanno permesso un aumento della sopravvivenza dei pazienti. Tuttavia alcune malattie risultano ancora difficili da trattare come, per esempio, la leucemia mieloide acuta e la mielofibrosi primaria, particolarmente frequenti negli adulti e negli anziani, e pertanto destinate ad aumentare con il progressivo invecchiamento della popolazione e a costituire uno dei maggiori problemi di sanità pubblica.
I nostri obiettivi
La nostra attività di ricerca è volta all’identificazione di nuovi bersagli terapeutici e di farmaci detti “intelligenti,” indirizzati allo sviluppo di nuovi trattamenti per la leucemia mieloide acuta e la mielofibrosi primaria. Questi nuovi farmaci dovrebbero permettere una cosiddetta “ematologia di precisione”, colpire cioè solo la cellula malata allo scopo di debellare la malattia con maggior accuratezza e preservare il paziente da potenziali effetti collaterali dovuti, per esempio, all’utilizzo della chemioterapia.