Dati epidemiologici

SEIEVA - Sistema Epidemiologico Integrato dell'Epatite Virale Acuta
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Premessa
Nel corso del 2020 e 2021 il SEIEVA ha registrato un numero di notifiche di epatite acuta nettamente inferiore a quanto registrato negli anni precedenti. Sicuramente le misure di contenimento adottate per la pandemia da SARS-CoV-2 hanno contribuito a diminuire anche il rischio di contrarre altre malattie infettive, tra cui l’epatite. Non si può però escludere la possibilità che l’interesse massimo concentrato sulla pandemia possa aver ridotto l’attenzione su altre patologie, anche per ciò che riguarda la diagnostica e la conseguente notifica. I dati presentati in questa pagina possono risentire di questa problematica.
Dati epidemiologici
Viene presentato l’andamento dell’incidenza delle epatiti virali A, B e C, dall’anno di avvio della sorveglianza SEIEVA nel 1985 al 31 dicembre 2021.
Andamento dei tassi di incidenza per 100.000. 1985-2021
Tassi complessivi di epatite A, B e C . 1985-2021

Da una prima analisi delle tre curve si evidenzia un andamento in continua diminuzione per quanto riguarda l’epatite B e C e un andamento, relativamente all’epatite A, caratterizzato da ricorrenti picchi epidemici di importanza variabile.
Epatite A. Tassi stratificati per classi di età. 1985-2021

In Italia negli ultimi vent’anni si è registrata una riduzione costante dei casi di malattia con picchi epidemici ricorrenti. Il picco epidemico più evidente è quello osservato negli anni 1996-1997, associato al consumo di frutti di mare. Negli ultimi anni 2 diversi picchi epidemici hanno invece riguardato ambiti emergenti o riemergenti, con picchi epidemici che hanno interessato diversi Paesi europei. In Italia nel 2013-2014 si è registrato un eccesso di casi associato al consumo di frutti di bosco e nel 2016-2017 una più vasta epidemia che ha interessato una popolazione target specifica di uomini con preferenze omosessuali (MSM) con 3.428 casi segnalati al SEIEVA. Nel biennio 2018-2019, i tassi sono rapidamente diminuiti anche se non hanno ancora raggiunto i valori pre-epidemici, soprattutto nella fascia di età 0-14 anni. Una ulteriore diminuzione si osserva per il 2020 e 2021.
Epatite B. Tassi stratificati per classi di età. 1985-2021

Negli anni i tassi di incidenza di epatite B hanno mostrato un trend in continua diminuzione grazie alle migliorate condizioni igieniche e alle campagne contro l’infezione da HIV. L’introduzione dell'obbligo della vaccinazione antiepatite B nel 1991 ne ha ulteriormente consolidato l’andamento. Le fasce di età più colpite sono cambiate nel tempo: gli adolescenti e giovani adulti maggiormente a rischio fino agli anni ’90, sono stati superati dalla fascia di età degli adulti di 35-54 anni, non ancora raggiunti pienamente dalla vaccinazione.
Epatite C. Tassi stratificati per classi di età. 1985-2021

Anche per quanto riguarda l’epatite C, i tassi di incidenza hanno mostrato nel tempo un trend in continua diminuzione grazie alle migliorate condizioni igieniche e alle campagne contro l’infezione da HIV. Negli ultimi 10 anni i tassi sono stati costantemente al disotto della 0,4 x 100.000. Le infezioni in età pediatrica sono ormai un evento estremamente raro. Le fasce di età più colpite sono quelle superiori ai 25 anni.
I risultati ottenuti attraverso la sorveglianza vengono diffusi attraverso un bollettino semestrale: a novembre vengono presentati i dati provvisori del primo semestre dell’anno in corso, a marzo i dati definitivi dell’anno precedente.
Consulta il Bollettino n. 11 novembre 2022
Archivio bollettini:
Bollettino n. 9 novembre 2021
Bollettino n. 8 marzo 2021
Bollettino n. 7 novembre 2020
Bollettino n. 6 marzo 2020
Bollettino n. 5 novembre 2019
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Bollettino n. 3 novembre 2018
Bollettino n. 2 marzo 2018
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