Indietro Nanomateriali

I nanomateriali (NM) e le nanotecnologie correlate alla loro produzione rappresentano un’area di ricerca emergente nella quale lo sviluppo sinergico delle varie discipline scientifiche si è tradotto in una crescita esponenziale di nuove applicazioni in settori come la chimica, la medicina, l’industria (elettronica, tessile, alimentare, cosmetica), le strumentazioni aerospaziali e multimediali, in grado di influenzare la qualità di vita nei suoi aspetti legati alla salute umana ed ambientale.

Nel caso dei nanomateriali, le leggi della fisica e della chimica sono totalmente diverse da quelle vigenti nel mondo dei materiali in forma massiva e le dimensioni ridotte (1 nm è pari a 10-9 m) incidono sulla loro reattività chimica e biologica.
Dal punto di vista della normativa afferente alle sostanze chimiche, il termine “nanomateriale” comprende nanomateriali di sintesi (o artificiali) e materiali nanostrutturati ma non include le nanoparticelle generate a seguito di un processo naturale o come risultato imprevisto di un processo principale. La “Raccomandazione della Commissione Europea” del 18 Ottobre 2011 (2011/696/EU) specifica che con «nanomateriale» s’intende un materiale naturale, derivato o fabbricato contenente particelle allo stato libero, aggregato o agglomerato, e in cui, per almeno il 50 % delle particelle nella distribuzione dimensionale numerica, una o più dimensioni esterne siano comprese fra 1 nm e 100 nm”.
I nanomateriali sono caratterizzati, quindi, dall’avere una o più dimensioni dell’ordine di 100 nm e dall’incremento del rapporto tra area superficiale e volume che comporta una preponderanza delle caratteristiche degli atomi di superficie rispetto a quelle degli atomi interni. Questa peculiarità incide sull’aumento dell’energia superficiale delle particelle, le rende più reattive biologicamente e si riflette sulle proprietà chimico-fisiche che risultano completamente diverse rispetto a quelle afferenti ai materiali in forma convenzionale. In linea di principio, si può dire che le stesse proprietà considerate fondamentali in alcune applicazioni, come la capacità di attraversare le barriere biologiche e di manifestare elevata reattività superficiale, sono anche proprietà intrinsecamente pericolose che possono dar luogo a tossicità e rappresentare un rischio.

Gran parte della legislazione europea è rivolta ai prodotti e non alle tecnologie specifiche utilizzate per la loro produzione, ma i nanomateriali sono un comparto altamente dinamico dal punto di vista tecnico-scientifico e nuove sfide stanno emergendo in ambito legislativo circa la specifica valutazione e l’adeguata gestione dei potenziali rischi legati ai nanomateriali.

I nanomateriali sono sostanze chimiche ed in quanto tali ricadono nel campo di attuazione dei Regolamenti REACH e CLP che si applicano alle sostanze chimiche in qualsiasi dimensione, forma o stato fisico.

Il CLP (Regolamento CE n° 1272/2008) ancora non contiene definizioni o disposizioni specifiche per i nanomateriali mentre per quanto attiene al REACH (Regolamento CE n° 1907/2006), il 3 dicembre 2018 la Commissione Europea ha pubblicato il Regolamento (UE) 2018/1881 che introduce le nanoforme delle sostanze e prescrizioni nanospecifiche modificando gli allegati I, III, VI, VII, VIII, IX, X, XI e XII.
Al fine di assicurare che le imprese forniscano informazioni sulle nanoforme di loro interesse sufficienti per dimostrare un uso sicuro per la salute umana e l’ambiente , fabbricanti ed importatori di nanoforme di sostanze, soggette alla registrazione ai sensi del REACH, dovranno tener conto delle nuove disposizioni per quanto attiene:
– la caratterizzazione delle nanoforme da registrare (allegato VI)
– la valutazione della sicurezza chimica (allegato I)
– i requisiti in materia di informazioni sulla registrazione (allegati III e VII-XI)
– gli obblighi degli utenti a valle della catena di approvvigionamento (allegato XII).

Le modifiche si applicano a tutte le registrazioni nuove ed esistenti riguardanti le nanoforme, perciò i registranti dovranno aggiornare i fascicoli esistenti con informazioni nanospecifiche entro il 1 ° gennaio 2020.

La Commissione Europea, insieme all’Agenzia Chimica Europea (ECHA) e alle organizzazioni mondiali, come il GHS-ONU e l’OECD, ravvisano la stringente necessità di modificare le normative esistenti, adeguandole in un’ottica nanospecifica, e di promuovere la stesura di linee guida e documenti tecnici attraverso il lavoro di gruppi di esperti che valutino i dati nanospecifici implementati dai risultati dei programmi di ricerca su base nazionale ed europea (FP7, HORIZON 2020).
La ricerca sui nanomateriali e lo studio delle nanotecnologie, sia nel settore universitario sia nell’ambito di lungimiranti cooperazioni tra enti pubblici e privati, ha infatti ricevuto un importante impulso con il lancio di grandi progetti di ricerca a livello mondiale ed europeo, che si sono focalizzati sugli aspetti legati alla salute umana e all’ambiente a partire dalle fasi iniziali del processo di innovazione fino alla produzione e commercializzazione dei nanomateriali.
Nell’ottica del significativo impatto dei nanomateriali sul mercato, è importante promuovere un’efficace discussione tra gli esperti degli Stati Membri Europei, i rappresentanti delle Direzioni Generali della Commissione Europea, i rappresentanti dell’Industria e delle organizzazioni non governative per integrare gli elevati vantaggi tecnici, scientifici ed applicativi di questi materiali con i risultati delle valutazioni operate dagli attori chiave responsabili della gestione della sicurezza dei nanomateriali.


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