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Indietro Intersex, VSC e DSD sono sinonimi?

Intersex è un termine ombrello che include tutte le variazioni innate (ovvero presenti fin dalla nascita) nelle caratteristiche del sesso, caratteristiche che non rientrano nelle tipiche nozioni dei corpi considerati femminili o maschili. Queste variazioni possono riguardare i cromosomi sessuali, gli ormoni sessuali, i genitali esterni o le componenti interne dell’apparato riproduttivo.

In ambito medico, nella Consensus Conference internazionale del 2005 sulla gestione delle condizioni intersex, è stata coniata l’espressione “disordini dello sviluppo del sesso” (“Disorders of Sex Development”, DSD) per indicare le “condizioni congenite in cui lo sviluppo del sesso cromosomico, gonadico o anatomico è atipico”. Questa definizione è stata fortemente criticata da parte dei movimenti intersex e da una parte della comunità scientifica perché implica che la condizione intersex sia una condizione da “riordinare” attraverso l’intervento medico. Ciò ha portato a sostituire il concetto di disordini con quello di “differenze dello sviluppo del sesso” e più recentemente con quello di “variazioni delle caratteristiche del sesso” (Variations of Sex Characteristics, VSC). In particolare, l’espressione “variazioni delle caratteristiche del sesso” è sempre più usata nell’ambito delle scienze sociali, dei movimenti intersex e delle istituzioni internazionali ma è ancora scarsamente utilizzata nella letteratura scientifica in ambito biomedico così come in ambito giuridico in cui rimane prevalente l’uso dell’espressione disordini/differenze dello sviluppo del sesso


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